Il sindacato CUB Sanità ha organizzato nella giornata di oggi, a Torino e in diverse città italiane, una manifestazione contro l'obbligo di vaccinazione previsto dal DL 44.
I lavoratori si appellano alla ricorrenza del 25 aprile per ribadire "il diritto inviolabile alla integrità fisica e al consenso informato per qualsiasi trattamento sanitario", dichiarando che "obbligo e consenso sono chiaramente una contraddizione".
E aggiungono: "Nessun consenso può essere basato sul ricatto di perdere la possibilità di lavorare e mantenere se stessi e la propria famiglia".
Sotto attacco anche la violazione della privacy di cui, secondo il sindacato, sono colpevoli molte aziende pubbliche e private, ricorrendo alla pubblicazione delle liste dei vaccinati e non vaccinati.
"In questi anni - afferma Alessandro Zanetti, coordinatore di CUB Sanità Piemonte - lavoratrici e lavoratori della sanità e delle cooperative sono stati oggetto di continui prepotenze e comportamenti illegali riguardo a orari di lavoro, retribuzioni, straordinari non pagati, lavoro usurante. L’obbligo vaccinale è l’ennesima prepotenza, la goccia che fa traboccare il vaso".
A sostegno di questa posizione, Zanetti fa riferimento alla mancanza di sicurezze rispetto all'efficacia della dose, per se stessi e per gli altri eventualmente a rischio contagio, mentre "molte aziende - spiega - già pensano a risparmiare su prevenzione e DPI ai danni di salute e sicurezza di lavoratori e pazienti. Lotteremo perché non accada".
Per questo il sindacato ha inviato una lettera al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio per chiedere la sospensione dell'applicazione del decreto.