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Sport | 25 aprile 2021, 10:22

Liegi-Bastogne-Liegi e poi Giro D'Italia, la primavera del ciclismo

Liegi-Bastogne-Liegi e poi Giro D'Italia, la primavera del ciclismo

Gli appassionati di ciclismo possono prepararsi al meglio, la primavera esplode con tutta la sua energia e ci riporta al ciclismo che ci piace. Antipasto prelibato, la Liegi-Bastogne-Liegi il 25 aprile, anche se sono solo pochi mesi quelli che ci separano dalle vittorie di Primoz Roglic e di Lizzie Deignan, dopo che l’edizione 2020 era stata spostata in autunno.

Per la classica belga sono 106 le edizioni,129 gli anni di vita e 260 i chilometri di percorso: brevi salite ripide (fino al 12% di pendenza) disseminate nel dolce paesaggio delle Ardenne e una grande tradizione che ha visto trionfare molti corridori italiani, dopo i belgi i più vincenti.

La classica delle Ardenne è l’ultima tappa della stagione delle monumentali di primavera (le altre sono la Milano-Sanremo, il Giro delle Fiandre, la Parigi-Roubaix e il Giro di Lombardia) prima che comincino i grandi tour.

Difficile ipotizzare favoriti convincenti per le scommesse sportive, anche se negli ultimi anni le vittorie straniere hanno superato quelle dei locali. In casa Italia, occhio a Davide Formolo.

Con un salto in avanti, passiamo oltre e torniamo in terra natia, l’attesa per questo Giro 2021 comincia a scaldarsi. Un po’ di numeri per questa edizione, la 104esima, prima del via da Torino sabato 08 maggio con la cronometro da 9 chilometri: 21 tappe, 3.450,4 chilometri, 47.000 metri di dislivello totale, 8 arrivi in salita, 2 cronometro e 6 frazioni veloci. Arrivo a Milano.

Da non dimenticare che quest’anno il Giro festeggia anche i 160 anni dell’Unità d’Italia, un anniversario speciale che vedrà celebrare tappa per tappa molti luoghi significativi in tante regioni, come ad esempio Ravenna, in cui venne sepolto Dante e quest’anno celebra il settecentesimo anniversario dalla sua morte.

Come la classica delle Ardenne, anche il Giro 2020 fu spostato in autunno causa Covid e vide molti outsider farsi sotto, ma quest’anno si torna alla normalità.

L’Italia resta legata alle speranze di vittoria di Vincenzo Nibali, senza dimenticare Ciccone, Fabbro e Formolo stesso. Il primo Gran Gio della stagione attende i big farsi sotto, a cominciare da Bernal, Yates e Evenpoel, con quest’ultimo però non in gran forma.

Interessanti le possibilità di Vlasov, talento russo a cui manca la vittoria che conta.

A ottobre 2020 vinse fuori da ogni pronostico l’inglese Hart, davanti all’australiano Hindley e all’olandese Kelderman.

 

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