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Attualità | 28 aprile 2021, 07:50

Un Primo Maggio alternativo per sindacati di base, sinistra e movimenti in piazza Castello: “Basta attacchi alla libertà di manifestare”

L'appuntamento è fissato per sabato alle 9.30. L'accusa: “La Questura ci ha vietato piazza San Carlo per la contemporanea presenza di Cgil, Cisl e Uil”

manifestazione di sindacati di base e sinistra

primo maggio alternativo per sindacati di base, sinistra e movimenti

“Basta attacchi alla libertà di manifestare”: con questo slogan, sindacati di base, diversi partiti della sinistra e movimenti hanno annunciato il proprio ritrovo alternativo per celebrare la Festa dei Lavoratori. L'appuntamento è fissato per sabato 1° maggio alle 9.30 in piazza Castello a Torino. 

 

La denuncia: “Chi non è allineato viene considerato come un criminale” 

Lo frase non è stata scelta casualmente ma con la volontà di denunciare il divieto, notificato dalla Questura, ad essere presenti in piazza San Carlo a causa della contemporanea presenza della manifestazione di Cgil, Cisl e Uil: “Quella piazza – hanno commentato dal gruppo delle Mamme in Piazza per la Libertà di Dissenso – dovrebbe essere il palcoscenico di tutti per esprimere le proprie rivendicazioni ma qualcuno sta subendo la mano pesante di polizia e magistratura, con la criminalizzazione dei movimenti, delle lotte operaie e delle reti per il soccorso dei migranti. Il loro obiettivo è quello di mettere in cattiva luce chiunque non sia allineato a un sistema che fornisce solo disuguaglianze sociali”. 

I sindacati di base: “Diamo fastidio, creiamo una piattaforma unitaria e plurale” 

Tra gli aderenti ci sono, come già anticipato, alcune sigle sindacali: “Ci siamo dovuti spostare – ha commentato Daniele Mallamaci di SiCobas – perché diamo fastidio, questa data appartiene alla storia del movimento operaio e non solo a qualche gruppo: per questo è necessario essere in piazza per i lavoratori di tutte le categorie e tutti i paesi del mondo. Chiediamo, come sempre, il salario garantito oltre alla storica battaglia sulla riduzione dell'orario di lavoro, ribadendo anche la nostra contrarietà alle grandi opere dannose e al militarismo”.

“Su queste basi - ha aggiunto Cosimo Scarinzi di Cub – dobbiamo costruire una piattaforma unitaria e plurale, rivolgendoci a tutti i lavoratori, per la lotta, la difesa del welfare, il contrasto alle spese militari e alle grandi opere”. 

Rifondazione Comunista ha ribadito, infine, l'importanza di investire nella sanità: “I fondi del Piano di Ripresa e Resilienza - ha affermato Marina Loro Piana – sono stati ripartiti con criteri quantomeno bizzarri, quando è importante ripensare la sanità pubblica territoriale creando centri pubblici in grado di fronteggiare anche le situazioni di emergenza. Sabato in piazza ci sarà anche il banchetto della Società della Cura di Torino per proporre un referendum abrogativo della delibera comunale di approvazione del Progetto Unitario di Riqualificazione della Cavallerizza Reale”. 

 

Alla manifestazione di sabato hanno aderito (oltre alle organizzazioni già citate): Assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici combattive, USB Piemonte, Dobbiamo Vivere - Lavoratori disoccupati e precari, NO TAV Torino e Cintura, Fronte della Gioventù Comunista – Torino, Partito Comunista dei Lavoratori – Torino, Potere al Popolo – Torino, Rete dei Comunisti -Torino, Cambiare Rotta - Noi Restiamo Torino, Fronte Popolare – Torino, Rifondazione Comunista, Sinistra Anticapitalista, Partito Comunista Italiano.

Marco Berton

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