Torino mette in vendita la Cavallerizza Reale. Dopo settimane di annunci, sul sito della Città è stato pubblicato infatti questa mattina l’annuncio per la vendita del complesso storico di via Verdi, con la base d’asta fissata ad undici milioni e 280 mila euro.
Per trovare i compratori del bene Unesco ci sono 4 mesi di tempo: la gara scade il 9 settembre. Un atto che segue l’approvazione in Sala Rossa, lo scorso 8 febbraio, del Progetto Unitario di Riqualificazione che punta a recuperare il "quartiere" alle spalle del Regio, in parte distrutto da un incendio.
Attualmente l’area di oltre 20 mila metri quadri è di proprietà di CCT srl, controllata del Comune. Il Pur prevede che la Cavallerizza, la Rotonda ed il Maneggio Chiablese siano destinati ad uso pubblico per funzioni museali, espositive, universitarie. Devono essere ripristinati i collegamenti pedonali della vietta Roma con via Rossini e con i Giardini Reali, così come quelli tra la piazzetta Mollino e la via Rossini. I progetti che devono essere sottoposti al parere della Sovrintendenza.
Tra i possibile soggetti interessati ad acquisire una parte degli spazi la Compagnia di San Paolo, che lì vorrebbe spostare la sua sede e gli uffici direzionali, l'Università che continua ad avere fame di spazi, il Conservatorio e l'Accademia Albertina.
A contestare la vendita del bene è il consigliere del M4O Damiano Carretto, commenta “la favoletta propinata dal M5S che non erano loro a vendere Cavallerizza si rivela l'ennesima presa in giro”. “Non solo – aggiunge l'ex pentastellato- il Movimento ha approvato un piano di privatizzazione fotocopia di quello di Fassino, ma si è intestato la vendita del bene UNESCO”.
Nelle scorse settimane è stato lanciato un referendum che chiede di abrogare la delibera che dà il via libera al PUR: la raccolta firme è stata promossa dal comitato #Latuacavallerizza, che si è costituito attorno alla “Società della Cura”.