Più alimenti a Km zero, un pasto mensile vegetariano e uno vegano, un menù preparato da uno chef. Sono queste alcune delle novità delle linee guida per la mense delle scuole torinesi, approvate questa mattina su proposta dell'assessore Antonietta Di Martino.
Ogni giorno sono circa 40mila i bambini che mangiano un pasto, nei 350 istituti della città. Cibo preparato in 180 cucine per i nidi e le scuole dell’infanzia, a cui si aggiungono quattro centri di cottura per le elementari e le medie: ogni anno sono circa 7 milioni i pranzi forniti, con 3 mila tonnellate di alimenti cucinati e un valore economico di 40 milioni di euro.
Per Di Martino "la ristorazione scolastica è l’occasione per ridurre le diseguaglianze, permettendo l’accesso a tutti bambini, indipendentemente dalla capacità di spesa o dallo stato di bisogno. Spesso si tratta dell’unico pasto sano e completo della giornata".
L’appalto per le mense sarà suddiviso in lotti funzionali in numero pari o vicino a quello delle Circoscrizioni. Oltre alla filiera corta e "piatti speciali", si punterà anche sulla sperimentazione del pasto fresco in almeno due plessi scolastici, così come su maggiori controlli.
Per contrastare lo spreco alimentare, l'appalto prevedera' l'obbligo per lo società vincitrici di stipulare accordi con soggetti del sociale per recuperare il cibo non consumato. Particolare attenzione è rivolta agli oltre mille lavoratori interessati dalla gara: il capitolato recepirà e renderà obbligatori i contenuti del Protocollo d’intesa tra la Città e le Organizzazioni sindacali del 31 luglio 2018.