La quarta edizione di Archivissima anche quest’anno ospita un incontro organizzato da Scuola Holden. “Generazioni”, il tema a cui è dedicato il Festival, verrà esplorato attraverso un argomento che ha appassionato e accompagnato artisti, pensatori e scienziati da Babele a oggi: il tempo.
Una scrittrice, Giulia Caminito, una filosofa-scrittrice, Ilaria Gaspari, e un neuroscienziato cognitivo, Stefano Arlaud, il 6 giugno alle ore 18 presso il Polo del ’90, affronteranno in un dialogo a tre voci una questione la cui ineffabilità è stata sigillata da una frase del filosofo Sant’Agostino: “Che cosa è, allora, il tempo? Se nessuno me lo chiede, lo so; se dovessi spiegarlo a chi me ne chiede, non lo so”.
La conversazione toccherà la natura del tempo nella finzione narrativa, soffermandosi sul modo in cui nelle opere letterarie assistiamo a contrazioni e dilatazioni, in un pastiche di sovrapposizioni e cornici. Questo dualismo di espansione e contrazione è alla base delle questioni con cui si sono misurati i più grandi filosofi della storia occidentale, come Parmenide, Ricoeur e Pareyson, Eraclito, Aristotele e Sant’Agostino, arrivando a chiarire gli anelli di congiunzione tra filosofia e neuroscienze del secolo breve, individuando la sua ripartizione fenomenologica e la seguente facoltà ordinativa della coscienza.
Infine, confrontandosi con le più recenti frontiere di ricerca a cavallo tra neuroscienza, filosofia e psicologia, ci si domanderà se la fenomenologia del tempo negli stati alterati di coscienza sia in grado di proporsi come cardine di una rivoluzione epistemologica in grado di sovvertire il rapporto soggetto-oggetto.