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Politica | 17 giugno 2021, 17:18

La Pdl sul soccorso alpino approda in Aula in Consiglio regionale

Il provvedimento è motivato dall’importanza crescente di entrambe le modalità di soccorso e dalla necessità di coordinare le regole regionali con la legislazione nazionale

La Pdl sul soccorso alpino approda in Aula in Consiglio regionale

Licenziata a maggioranza la proposta di legge 118, “Norme in materia di soccorso alpino e speleologico”. La votazione si è svolta in una riunione congiunta di quarta e quinta Commissione, sotto la presidenza di Angelo Dago.

Il provvedimento, presentato dal primo firmatario Paolo Ruzzola (Fi) e sottoscritto anche dalla Lega, è motivato dall’importanza crescente di entrambe le modalità di soccorso e dalla necessità di coordinare le regole regionali con la legislazione nazionale, dal momento che l’ultimo riferimento normativo piemontese in materia è contenuto in una legge di oltre quarant'anni fa.

La Proposta di legge, che dovrà passare all’esame dell’Aula, intende – tra l’altro – riconoscere il valore e promuovere la funzione di servizio di pubblica utilità del Soccorso alpino e speleologico piemontese (Sasp) del Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico (Cnsas) rivolta alla prevenzione e alla vigilanza degli infortuni nell’esercizio delle attività alpinistiche, escursionistiche e degli sport di montagna, di soccorso degli infortunati, di chi è in pericolo, dei dispersi e dei caduti nel territorio montano, nell’ambiente ipogeo e nelle zone impervie del territorio nazionale. Definisce poi i rapporti con il Servizio sanitario regionale, con particolare riferimento alle attività di soccorso ed elisoccorso (art. 2), e con la Protezione civile regionale (art. 3). Prevede inoltre che la Regione sia chiamata a favorire la dotazione di una rete radio tecnicamente aggiornata in capo al Saps-Cnsas in grado di integrarsi con quelle operative del 118 e a realizzare una rete radio di chiamata di emergenza sul territorio montano regionale (art 4).

Si tratta di una norma che assicura finalmente dignità al soccorso alpino speleologico - ha spiegato Paolo Ruzzola - Era necessario promuovere la funzione di servizio di pubblica utilità di questo tipo di soccorso che nel corso degli anni non aveva mai visto riconoscere a livello regionale il suo ruolo centrale all’interno del sistema della protezione civile. Si parla di una realtà importante che coinvolge più di milleduecento volontari che sopperiscono a tutte le richieste di aiuto provenienti in ambiente montano. Insomma un segnale di grande attenzione per persone altamente specializzate che mettono a rischio la propria vita per soccorrere il prossimo”.

comunicato stampa

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