Si sono ritrovati sotto le finestre della sede regionale della Lega per chiedere, ancora una volta, che da Roma arrivino risposte sul fronte Embraco-Ventures-Italcomp. Una sequenza che, da sola, riporta alla memoria quante curve (e quanti ostacoli) ha dovuto affrontare la vertenza che vede coinvolti 400 operai di Riva di Chieri.
Accompagnati dai sindacati di Fim, Fiom, Uilm e Uglm, i lavoratori hanno dato vita a un presidio davanti alla sede del partito politico cui appartengono sia Matteo Salvini (il leader del Carroccio è stato l'ultimo politico in ordine di tempo a incontrarli, la scorsa settimana, impegnandosi a sbloccare la situazione), sia Giancarlo Giorgetti, titolare del Mise, che ha in mano la pratica Italcomp. Un progetto che doveva coinvolgere sia la ex Embraco che i lavoratori della Acc di Mel, in provincia di Belluno, ma che tra silenzi e ritardi sembra ormai essere naufragato.
"Giorgetti, vogliamo risposte subito", hanno scandito gli operai che ormai da settimane hanno piantato anche una tenda di fronte alla Regione, in piazza Castello. Ma il tempo scorre: il 22 luglio scadrà la cassa integrazione e si attendono cenni definitivi sul prolungamento di altri 6 mesi. Ma, più di tutto, serve un progetto che dia prospettiva, altrimenti ogni ammortizzatore sociale sarà soltanto acqua per allungare un brodo ormai insapore.
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