Il ritorno alla libertà è una coincidenza fortuita, la cornice del Parco del Valentino nel quartiere di San Salvario una scelta precisa per portare “in presenza” le poesie di Ivan Fassio e Nontìscordàrdimé, pubblicato da El Doctor Sax Beat & Books, che domani debutta a Torino con una lettura collettiva sul prato di viale Umberto Cagni alle 18.
Le poesie di Ivan Fassio saranno lette "come un intervento poetico sul passaggio - spiega la compagna dell’autore, prematuramente scomparso lo scorso anno - un gioco di parole che spazia dal mondo ultraterreno, a quello del presente contingente che coinvolge le persone che passeranno dal punto di incontro, sperando che una poesia possa cambiare la visione sulle cose e attivare, appunto, un passaggio". Un “blitz artistico” immaginato sulla scorta delle letture pubbliche che si improvvisavano a San Francisco negli anni Sessanta ispirato dal verso conclusivo della raccolta. “Un prato zeppo di colori tenui”, quello che ha ispirato l’editore per l’iniziativa di questo sabato, con i passanti che potranno fare tanto da pubblico o essere lettori.
"L'idea – spiega Gabriele Nero, El Doctor Sax - viene dal verso che chiude la poesia che dà il titolo al libro, così come la foto della copertina, che lo stesso Ivan aveva scattato e posto nelle mani di Riccardo Cecchetti. Non è una presentazione, né un ricordo del poeta, ma un modo di continuare a far vivere le sue poesie, attraverso letture e cercando di farle conoscere nuovi lettori". L’evento è stato organizzato insieme con l’associazione Spazio Parentesi, il cui lavoro continua a essere portato avanti dalla compagna del poeta, Laura Callari. "Ivan ha lasciato tanto, umanamente ma soprattutto artisticamente – spiega - Ha lasciato dieci pagine di disposizioni, con indicazioni chiare e precise su cosa si dovesse fare con le sue poesie, con i suoi contatti. Ha lasciato qualcosa da fare a ogni amico stretto".
"Una specie di promessa di continuità, che ha chiesto venga portata avanti anche con la creazione di una associazione che porterà il nome di Spazio Parentesi: il flusso di coscienza collettivo, nomade/stanziale, a cui aveva dato vita".