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Economia e lavoro | 16 luglio 2021, 15:01

Mirafiori rialza Torino: nasce il Polo nazionale per mobilità sostenibile e manifattura. "Stellantis capirà che siamo ancora centrali"

Negli spazi TNE accende i motori il centro per la ricerca, la formazione e il trasferimento tecnologico verso le aziende. Il traguardo nel 2023. Appendino: "Non possiamo vivere solo di turismo". Saracco: "Nostre competenze utili anche a gigafactory di Termoli"

Polo di Mirafiori

Mirafiori prova a rialzare Torino: nasce il Polo nazionale della mobilità sostenibile e della manifattura (VIDEO)

Polo della Mobilità sostenibile e della manifattura. È finalmente pronto ad accendere i motori uno dei luoghi-simbolo per una città che vuole rinascere dalle sue ceneri e non si vuole arrendere a un lento spegnimento del motore industriale.

A livello di tempistiche, i primi spazi definitivi dovrebbero essere attivi nel 2023, mentre si andrà a regime nel 2025. A livello geografico, invece, si parla di TNE: un pezzo della Mirafiori che fu (corso Settembrini 178) e che non è più riuscita a essere. Ma dall'auto all'auto, qui adesso Politecnico, Università di Torino, Api, Cim 4.0, Regione, Comune, Camera di commercio e Unione Industriali vogliono rilanciare nuove conoscenze e competenze in campo automotive (e non solo), mescolate e aggiornate alle nuove tecnologie 4.0. 

Impulso a Torino, ma anche un contributo a Termoli per la gigafactory

"Risponde alle necessità espresse da questo territorio per dare impulso a tutti il Paese in un settore fondamentale per una città industriale come la nostra. Fiat ha contribuito alla crescita economica del Paese e anche Torino è cresciuta intorno all'auto", dice Guido Saracco, rettore del Politecnico. "Il Polo nazionale da un lato farà formazione per chi vuole lavorare e chi già lavora, ma vuole anche attirare nuove tecnologie, per effettuare il famoso trasferimento verso le imprese". Un pensiero cui si allinea anche Stefano Geuna, rettore di Unito. "Ci sono tanti progetti e un nuovo approccio in cui prevale la commistione di competenze".
E ancora Saracco, sulla gigafactory che non sarà a Torino, ma a Termoli, ribadisce: "Collaboreremo con loro, abbiamo competenze e conoscenze che possono essere un valore aggiunto per fare la differenza".

"Stellantis capirà quanto Torino è ancora centrale"

"Stellantis capirà che Torino è fondamentale per il futuro dell'auto, ma bisogna insistere con forza sugli investimenti - rilancia l'assessore regionale alle attività produttive, Andrea Tronzano - e luoghi come questi possono aiutare a creare elementi per essere davvero competitivi".

A livello economico, i primi 40 milioni di euro arrivano da Regione, un finanziamento della Camera di commercio e i primi fondi del Mise. Proprio la Camera di Commercio poi arriveranno risorse per voucher che consentano anche alle piccole imprese di accedere al Polo Nazionale.

"È uno dei Poli su cui costruire il futuro della città. Non possiamo vivere solo di turismo"

"Insieme al Polo automotive, quello dell'aerospazio e Città della Salute, questo rappresenta il quarto polo su cui potremo puntare come città - dice Chiara Appendino, sindaca di Torino - Dobbiamo essere un sistema fertile, pronto ad accompagnare. Ma le politiche industriali devono arrivare dal Governo centrale, che deve rimanere al nostro fianco. Non possiamo vivere di solo turismo".

"Le piccole e medie non possono essere solo vagoni a traino delle grandi"

"Le piccole imprese devono essere partner e protagonisti delle grandi aziende e delle multinazionali e non solo vagoni al traino - dice Corrado Alberto, presidente di Api Torino - Questo centro di eccellenza deve aprirsi a questo mondo e mettere a frutto le loro competenze".

 

"Questo Polo è un elemento importante di quell'ecosistema che vogliamo creare in questa città. Siamo in un allineamento di pianeti particolare - dice Dario Gallina, presidente della Camera di commercio di Torino - Noi abbiamo contribuito con 5 milioni per ampliare al massimo la rete di servizi e benefici delle nuove tecnologie a tutte le imprese".

"Sono le piccole che devono avere sostegno a fare ricerca - concorda Giorgio Marsiaj, presidente Unione Industriali - e proprio le piccole devono essere motore di innovazione. La strada è in salita, ma se tutti lavorano bene insieme possiamo fare la differenza".

Massimiliano Sciullo

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