"Torino è una città importante, legata alla manifattura vera, metalmeccanica. Abbiamo una doppia opportunità legata alla fusione con PSA e la nascita di Stellantis, ma anche la transizione ecologica. Ma se i francesi credono che l'Italia possa vedere sacrificati stabilimenti o lavoratori, noi non ci stiamo". Così Rocco Palombella, segretario generale Uilm, ospite oggi a Torino in occasione del congresso provinciale del sindacato azzurro.
STELLANTIS, "I FRANCESI DIANO ATTENZIONE AI NOSTRI STABILIMENTI"
"Dopo la fusione hanno detto che non ci saranno chiusure, ma si vedono effetti già preoccupanti, come i processi di internalizzazione che scarica il problema sui lavoratori che restano fuori".
"C'è stata un'accelerazione che non è governata. Bisogna tenere presente cosa producono i nostri stabilimenti in questo momento e il cambio di tecnologia crea problemi sia alle lavorazioni che alla componentistica". Sulla Gigafactory "è positiva la scelta di farla in Italia. La richiesta di Torino era legittima, ma la scelta di Termoli non può essere giudicata come sbagliata".
Negativo per ora il giudizio sul Tavolo per l'automotive istituito dal Governo. "Per ora non si è colto il punto: ci sono state troppe rappresentanze, ma non si è affrontato la transizione ecologica in termini di tempi. È inevitabile che in questo contesto la componentistica possa soffrire, anche in termini di sovrapposizione. E se poi i tempi sono diversi dal reato del mondo, l'Europa rischia di ritrovarsi in difficoltà. Solo le date a breve si possono davvero misurare, mentre gli annunci così a lungo termine rischiano di rovinare un intero settore".
EMBRACO: "PER ORA SOLO UNA SOLUZIONE PONTE. ORA GUADAGNARE TEMPO"
L'altro grande tema è quello di Embraco. "Ce l'avevano data per risolta e ora hanno ancora rimandato il problema. Sono cambiati premier e ministri. Il settore dei compressori era una buona strada, visto che l'uso degli elettrodomestici è in espansione. Spingeremo perché questi sei mesi possano servire a guadagnare tempo e non a perderne altro. Non basta fare paragoni con altri Paesi dove le regole sono molto inferiori".
LICENZIAMENTI: "SITUAZIONE RISCHIA DI ESSERE ESPLOSIVA"
Ma le difficoltà del lavoro, in questo momento, vanno oltre la ex FCA e Embraco. "La situazione rischia di essere esplosiva. Abbiamo salutato positivamente l'accordo che insieme a Cisl e UIL abbiamo fatto con Confindustria e altre sigle datoriali, ma avevamo i nostri timori sulla rimozione del blocco ai licenziamenti". "Torino altrimenti rischia conseguenze pesanti - prosegue -, ma noi speriamo che non ci siano altri licenziamenti. I 30-50mila posti a rischio? Sono una cifra credibile, ma ci impegneremo affinché non si verifichino".
"La pandemia non ha ancora abbandonato il nostro Paese e avevamo chiesto di attendere altre 13 settimane, ma non ci hanno ascoltato - prosegue -. Confindustria ha addirittura parlato di necessità di assunzioni, piuttosto che licenziamenti. E fin dai giorni successivi sono arrivate le prime avvisaglie".
Sono così ripartiti gli scenari di sciopero e in queste due settimane si andrà avanti con le assemblee. "Non solo per protestare, ma anche per discutere con tutti i lavoratori. Il rischio di dividersi, in questa fase, tra persone che hanno un lavoro e chi lo sta perdendo può generare individualismi. Dobbiamo unire i lavoratori, non solo con quelli in crisi o con quelli che hanno ricevuto lettere di licenziamento". "Il timore è che siamo solo all'inizio e che in autunno possa accadere di peggio", conclude Palombella.