Per chi ha i capelli bianchi e ricorda i derby roventi degli anni Settanta, un calcio più vero e meno divistico di quello di oggi, la notizia è stata un colpo al cuore. E' mancato Francesco Morini, lo storico 'capitan Morgan' di tante battaglie bianconere.
L'ex difensore aveva compiuto da poco 77 anni. Cresciuto nella Samp, era diventato uno stopper di levatura internazionale nei suoi tanti anni alla Juve, con cui ha giocato dal 1969 al 1980, prima di andare a chiudere la carriera in Canada, nei Toronto Blizzard, aprendo una strada che pochi anni dopo sarebbe stata seguita dal suo compagno di molte vittorie Roberto Bettega.
Era stato soprannominato "Morgan" per la sua abilità quasi "piratesca" nel sottrarre il pallone agli avversari: era uno stopper che non rinunciava alle maniere forti, se era necessario, rognoso ma non cattivo nella marcatura. Non aveva piedi educati come l'impareggiabile Gaetano Scirea, non ha mai segnato un gol da professionista, ma era fortissimo nell'anticipo e nel gioco aereo.
In bianconero ha contribuito alla conquista di 5 scudetti, 1 coppa Italia e nel 1977 della prima storica coppa Uefa che una Juve tutta italiana seppe conquistare a Bilbao, bissando quel trionfo quattro giorni dopo con il titolo dei 51 punti (contro 50 del Torino), in un torneo diventato leggendario per il lunghissimo derby ad altezze siderali durato per l'intera stagione.
Fra il 1973 e il 195 ha indossato anche 11 volte la maglia azzurra, ma in nazionale ha avuto meno fortuna che in bianconero. Terminata la carriera, era diventato dirigente e poi anche commentatore televisivo, in numerose emittenti private, segnalandosi per stile e competenza. Oggi lo piangono, oltre alla famiglia e ai figli Jacopo e Andrea, la Juve che aveva servito per tanti anni e tutto il calcio italiano.