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Economia e lavoro | 07 settembre 2021, 20:16

Embraco, riparte la battaglia dei 391 lavoratori. "Il silenzio del Mise e di Giorgetti non è rispettoso di operai e famiglie"

Prima riunione dopo l'estate con Regione e sindacati metalmeccanici: l'assessore Chiorino ribadisce l'impegno, mentre Fim, Fiom, Uilm e Uglm condannano l'atteggiamento del Governo. "Pronti ad autoconvocarci a Roma"

operai con bandiere e striscioni di protesta davanti al Palazzo del Consiglio Regionale

Riparte la vicenda Embraco, ma da Roma non arrivano segnali di alcun genere

Settembre è iniziato da poco, ma se l'estate ha dilatato tempi e percezioni, il nuovo conto alla rovescia per la vertenza Embraco (e soprattutto per il futuro dello stabilimento di Riva di Chieri e dei suoi 391 lavoratori) non si è mai fermato. E la nuova scadenza degli ammortizzatori sociali, fissata al 22 gennaio, è lontana ma non lontanissima. Come lo è stata altre volte, sempre nella stessa vicenda. Mentre dal Ministero dello Sviluppo Economico continuano a non arrivare risposte per una convocazione delle parti sociali.

"Massimo impegno per restituire dignità ai lavoratori"

Dalla prima riunione dopo l'estate tra Regione e sindacati metalmeccanici si è ribadito il "massimo impegno dell’assessore al Lavoro (Chiorino, ndr) per restituire ai lavoratori la dignità perduta".

Insieme al procedere della cassa integrazione, quel che manca (e preoccupa) è sempre l'assenza di un piano alternativo a Italcomp, lanciato dal Mise e poi finito in fondo a un cassetto con l'avvendo del ministro Giancarlo Giorgetti, in attesa di un partner privato che non si è mai palesato. All’incontro erano presenti anche rappresentanti della Prefettura e i sindaci del territorio, che hanno condiviso gli stessi timori.

"Doveroso un confronto con il Mise"

"I lavoratori dell’ex Embraco e le loro famiglie non meritano il silenzio da parte del Mise - ha detto il primo cittadino di Chieri, Alessandro Sicchiero - il confronto con il ministro Giorgetti è urgente e doveroso. Bisogna assumersi la responsabilità e fare chiarezza sul progetto Italcomp come su eventuali scenari alternativi, che potrebbero consentire di assorbire la manodopera ex Embraco. Questa vicenda non può spegnersi come per consunzione dopo anni di lotte, delusioni ed illusioni".

Assunzione di responsabilità che viene sollecitata anche da Fim Cisl: "Al contrario, invece, si è registrato, ancora una volta, un silenzio che sempre di più mostra una mancanza di coraggio nell’affrontare le organizzazioni sindacali una volta per tutte".

E sulla stessa linea si collocano anche gli esponenti di Uilm, che sottolineano come "questo atteggiamento si pone ancora una volta uno schiaffo morale ai lavoratori ex Embraco con la convocazione al Ministero esclusivamente per ACC di Mel".

E di grande preoccupazione parla anche Fiom Cgil, che di Embraco e non solo parlerà alla due giorni di dibattiti che si terrà giovedì e venerdì. "Mancano pochi mesi allo scadere degli ammortizzatori sociali e il tempo non può, e non deve, passare invano. È inaccettabile che su quattro governi, dopo avere promesso soluzioni, tre abbiano fallito, e l'attuale ministro sia completamente sordo e disinteressato"

Per Uglm "resta alto lo stato di attenzione unito allo sconforto ed alla delusione di un Ministero assente e distante da quelle che sono le reali politiche attive di sviluppo del tessuto occupazionale del Paese e nello specifico della Ex Embraco. Non escludiamo un'autoconvocazione al Mise in caso di mancate risposte".

Massimiliano Sciullo

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