Un botta e risposta acceso, ma comunque educato. Non si aspettava certo di trovarsi davanti un no vax Matteo Salvini, a Torino per l’inaugurazione della sede elettorale della Lega e per lanciare la volata a Paolo Damilano in vista delle elezioni di ottobre.
“Scusi si parla di diritti ,ma la libertà di non vaccinarsi per lei è un diritto? Il Green pass, da voi oggi votato alla Camera, va contro la libertà vaccinale” è l’accusa mossa dal contestatore a Salvini. Pronta la risposta del leader leghista: “Le ho detto che sono a favore della libertà vaccinale”. Non pago, il no vax ha replicato: “Ma il green pass non la dà la libertà, perché obbliga in modo subdolo i lavoratori a tamponarsi tutti i giorni”.
A quel punto, messo alle strette, il senatore ha ricordato quanto fatto dalla Lega per non rendere obbligatoria la certificazione verde nella vita di tutti i giorni: “In alcuni settori come le case di riposo bisogna essere estremamente cauti, perché si ha a che fare con persone fragili. Ricordo che qualcuno pensava di portare in Consiglio dei ministri l’obbligo del Green Pass per tutti i lavoratori, per il trasporto pubblico e grazie alla Lega così non è” ha controbattuto Salvini.
“In Camera e Senato però non è obbligatorio” ha concluso il contestatore, prima di ringraziare Salvini per la disponibilità al dialogo su un tema divisivo come quello dei vaccini e del Green Pass.