Cosa cresci a fare se poi muori?
“Mettere in scena” un flusso di coscienza. Allestire un mezzo secolo di vita sopra a un palco spogliato di ogni orpello. Un uomo e una donna provano. Su di un palco di solito si prova prima di dare inizio ad uno spettacolo. Questa sera si prova un dialogo d’amore. Un amore che non c’è. Perché l’amore, quello della Bibbia e di Hollywood, non c’è. Si cercherà di dargli forma e corpo in tutti i modi. Frugando nella scatola nera dei ricordi, cercando di ridare colore ai sogni dell’infanzia, ripetendo in modo quasi meccanico i copioni di altre storie, di altri presunti amori.
E ci si accorgerà che, nel tragicomico gioco delle parti, non si è stati che specchi l’uno per l’altra, sempre. Alla ricerca continua di conferme, di gratificazioni. Alla ricerca di un “noi” che potesse aiutare a vivere, o anche solo a sopravvivere. Un “noi” che fosse un antidoto alla solitudine che attanaglia. Un “noi” che potesse aiutare se non a superare, almeno a condividere il nostro non-senso individuale, che potesse permettere di coniugare al tempo futuro la nostra esistenza. Ma non c’è un “noi”. Non c’è mai stato davvero. L’amore non c’è. E forse non esiste nemmeno un’idea precisa di futuro. Si proverà quindi a risolvere tutto attraverso un salto nel vuoto che abbiamo dentro. Il vuoto c’è e può essere molto divertente. Specie se accompagnato da un Jack Daniels con poco ghiaccio. Dopo il vuoto si starà benissimo e tutti avranno quello che si meritano.
Questo è “Vuoti d’amore” in cartellone sabato 18 settembre alle 21 al Teatro Salone Italia di Poirino (ingresso 12 euro, ridotto 10). Lo spettacolo, messo in scena dalla compagnia NoveTeatro di Reggio Emilia, viene proposto all’interno della rassegna “Wonderland: viaggio tra animali da palco e altre meraviglie”, organizzato dalla compagnia torinese Onda Larsen in collaborazione con Piemonte dal Vivo e con il patrocinio del Comune di Poirino.
Meglio sempre prenotare: 3517343492 (lunedì - venerdì dalle 15 alle 18); biglietteria@ondalarsen.org.