Prosegue la 'battaglia' del Comitato Salviamo i Prati per 'salvare' il prato di Parella. L'ultima azione, in ordine temporale, è una raccolta da più di 2mila firme consegnate alla Città di Torino per rendere l'area verde di via Madonna delle Salette inedificabile.
Una Proposta di Delibera di Iniziativa Popolare
Per farlo, gli attivisti hanno presentato una Proposta di Delibera di Iniziativa Popolare: “Chiediamo – fanno sapere – di destinare il prato esclusivamente a verde di quartiere. In questi mesi abbiamo avuto l’occasione di confrontarci con tantissime persone sulla necessità di mobilitarsi in prima persona per difendere, insieme e dal basso, il territorio in cui viviamo. Oltre a questo, sentiamo l'esigenza di difendere le risorse naturali e le aree di tutti da chi, definendole pretestuosamente aree degradate, vorrebbe disporne per interessi personali”.
No a palavolley e studentato
Nel mirino ci sono i diversi progetti fatti negli ultimi anni, tra cui il palazzetto polivalente del Parella Volley e lo studentato in ottica Universiadi: “Si tratta - proseguono - di uno degli ultimi terreni vergini della città, prezioso spazio di natura e socialità, pubblico e libero. Incredibilmente da alcuni anni molti cittadini e abitanti della zona sono costretti a lottare per salvarlo. Da Piano Regolatore risulta edificabile e l’amministrazione comunale ha più volte proposto progetti per costruire edifici per servizi”.
Decisiva la prossima amministrazione
Il tutto, infine, vuole rappresentare un monito anche per la nuova amministrazione: “Il nuovo Consiglio Comunale – concludono – sarà tenuto a discutere la Proposta di Delibera e a decidere se approvarla o meno, con la possibilità di dimostrare se intende continuare il trend del consumo di suolo oppure invertire la rotta, salvando uno degli ultimi prati con verde in piena terra e adottando una politica urbanistica che preferisca l’utilizzo di aree già urbanizzate e dismesse. Preservare il suolo libero è uno dei principali strumenti per combattere gli effetti dei cambiamenti climatici”.