La “Scuola delle mamme” presente all'interno del CPIA di via Poma a Torino, nel quartiere Mirafiori Nord, si evolve per diventare un vero e proprio progetto di formazione e cittadinanza attiva rivolto alle donne e intitolato 'Percorsi di cultura circolare. Sostenibilità, competenze, solidarietà”. La prima classe, attiva a partire da ottobre, includerà 15 migranti ma in futuro non mancheranno corsi e seminari rivolti a tutte le nazionalità con un occhio di riguardo alle situazioni di difficoltà e disoccupazione, mentre per i figli è previsto un servizio di baby sitting; il ciclo si concluderà a giugno 2022 allargandosi anche a Moncalieri, Carmagnola, Chieri e Poirino.
Un progetto dedicato alle donne
L'iniziativa è organizzata dal Circolo dei Sardi “Antonio Gramsci” di Torino in collaborazione con FITeL Piemonte, il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell'Educazione dell'Università di Torino, il CPIA 3 Torino “Tullio De Mauro”, il CPIA 5 Rivoli e la Fondazione Istituto Piemontese “Antonio Gramsci”: “Il progetto - spiega il referente scientifico per l’Università di Torino e vicepresidente del circolo Gramsci Francesco Pongiluppi – vuole accrescere l'offerta formativa dedicata agli adulti con l'idea di costruire percorsi dedicati a donne disoccupate e inoccupate, che le statistiche danno a maggior rischio. Il nuovo modello di cooperazione utilizzato ha l'obiettivo di costruire qualcosa di lunga durata che da via Poma possa essere replicato anche altrove”.
L'assessora Di Martino: “Nostro obiettivo trovare spazi adatti”
La struttura trova spazio dentro a un'ex scuola materna della Città di Torino: “La necessità di avere locali adeguati - sottolinea l'assessora all'istruzione Antonietta Di Martino – è fondamentale per la crescita di queste attività e uno dei nostri obiettivi è proprio quello di individuare spazi specifici per ricollocare l'istruzione dedicata agli adulti. Purtroppo la strada da fare per riconoscere i CPIA come scuola pubblica è ancora lunga ma quella intrapresa è una delle modalità da seguire anche per evitare occupazioni abusive e degrado negli edifici dismessi e questo assume un valore maggior ragione se lo si fa per creare opportunità di autodeterminazione femminile”.
Costruirsi un futuro oltre il ruolo di madri
A entrare nello spirito del progetto è invece la docente del CPIA Giulia Pizzolato: “Vogliamo permettere - dichiara – alle donne di formarsi e istruirsi in quanto madri per rivendicare il loro diritto ad essere anche altro e di costruirsi un futuro: negli anni la nostra Scuola delle Mamme ha permesso a più di 300 donne di raggiungere la licenza media e alfabetizzarsi, grazie alla disponibilità delle associazioni siamo anche riusciti a percorrere strategie alternative offrendo ai bambini un servizio educativo; punteremo a stabilizzare l'iniziativa rivolgendoci principalmente a persone sole e con diverse fragilità”.