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Sanità | 28 settembre 2021, 19:39

Maria Adelaide, incontro tra comitato per la riapertura e vertici regionali della sanità: tutto resta in bilico

L'ex ospedale tra l'idea di trasformazione in uno studentato e la destinazione socio-sanitaria: una delegazione di cittadini ricevuta in assessorato da Mario Minola

presidio maria adelaide - foto di archivio

Maria Adelaide, tutto resta ancora in bilico

Se il Maria Adelaide non è stato venduto, se si è tornati a parlare concretamente di riapertura dell'ospedale. Se il nostro progetto ha raccolto consensi e sostegno è merito dell'assemblea popolare, dei collettivi, dei sindacati di base e delle realtà associative dal basso”: l'Assemblea Permanente per riaprire la struttura di lungo Dora Firenze come presidio sanitario territoriale alza il livello della contesa e, dopo un primo contatto avvenuto nel mese di luglio, questa mattina ha nuovamente incontrato i vertici della sanità regionale.

Una 'casa della salute' in linea con i principi del Pnrr

Una delegazione è stata infatti ricevuta questa mattina, presso gli uffici dell'assessorato in corso Regina Margherita, dal direttore regionale Mario Minola per discutere sul futuro dell'ospedale chiuso nel 2016, ancora in bilico tra la trasformazione in uno studentato dell'Università di Torino e la destinazione sanitaria, come richiesto dal progetto di 'casa della salute' presentato dall'Assemblea stessa: “A luglio - ha sottolineato Mariangela Rosolen di ATTAC Torino - avevamo chiesto di realizzare un progetto in linea con i requisiti stabiliti dal Pnrr per accedere ai finanziamenti di decine di milioni di euro in scadenza il 30 settembre. A stupirci è l'assoluta mancanza di trasparenza da parte di tutte le istituzioni, al momento non si sa ancora nulla e nulla è ancora stato comunicato”.

L'appoggio dei medici

Il progetto presentato dall'Assemblea ha ricevuto, tra gli altri, l'approvazione dell'Ordine dei Medici della Provincia di Torino e l'appoggio da parte del sindacato ANAAO: “Caro futuro sindaco - si legge in una lettera scritta dalla segretaria regionale Chiara Rivetti – le chiediamo di governare la città come se vivesse alle Vallette, come se dovesse improvvisamente andare in pronto soccorso, come se respirasse l'aria con i polmoni di un bambino che gioca all'aperto a Torino. Se qualcosa ci ha insegnato la pandemia di Covid19, è che non è possibile tutelare la salute del singolo senza tutelare la salute di tutti, principio alla base del concetto di comunità. Nelle scelte per la salute, non abbia altro interesse che non sia la tutela della salute”.

Marco Berton

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