Stiamo per guardare la partita e la TV fa le bizze, alcuni canali non si vedono o le immagini sono fortemente compromesse. Dopo aver verificato che non si tratti di un problema dovuto al televisore che abbiamo in casa non ci resta altro da fare che contattare l’antennista. Ma se viviamo in condominio chi dobbiamo chiamare?
L’antennista lo chiama l’amministratore
In Italia la stragrande maggioranza dei condomini è gestita da un amministratore. Si tratta di un soggetto che si occupa delle spese da sostenere, della manutenzione ordinaria e straordinaria e delle istanze avanzate dai vari condomini nel corso del tempo. Se viviamo in un condominio con assemblea condominiale e amministratore, quando l’antenna non funziona non dovremo contattare un antennista Torino, ma l’amministratore stesso. Sarà costui a rivolgersi a un antennista, di sua scelta o indicato dall’assemblea condominiale. Per farlo non è necessario indire un’assemblea; quando l’antenna non funziona l’amministratore è tenuto a occuparsi del problema, incaricando un antennista per la manutenzione straordinaria dell’impianto centralizzato. Nel caso di impianti singoli invece sarà il condomino a contattare l’antennista di fiducia.
Come si suddividono le spese
Sempre considerando il condominio con diversi abitanti la spesa per la attenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto centralizzato per l’antenna va suddivisa per il numero degli appartamenti. Per la singola antenna, quella personale del condomino che sarà installata nella parte di abitazione ad esso adibita, paga invece il singolo utilizzatore, quindi il condomino. Esistono però situazioni particolari, dove l’assemblea ha stabilito una diversa suddivisione delle spese per la gestione dell’impianto dell’antenna, anche nel caso di una eventuale sostituzione completa. In alcuni condomini infatti solo un ristretto numero di condomini ha accettato di installare una nuova antenna, o di sostituire un’apparecchiatura danneggiata. In questi casi gli allacci all’antenna centralizzata raggiungono solo alcuni appartamenti; sta agli abitanti di questi appartamenti saldare il conto dell’antennista.
Cosa deve fare l’inquilino
Nel caso di inquilino in affitto questi non è tenuto a saldare tutte le spese per quanto riguarda l’impianto centralizzato per la ricezione televisiva. La legge prevede infatti delle specifiche tabelle, nelle quali è indicato che sta al proprietario di un’abitazione il saldo delle spese per quanto riguarda la sostituzione, il potenziamento o il miglioramento dell’impianto centralizzato. Se invece è necessario effettuare una semplice riparazione, quindi si parla di manutenzione, allora le spese sono a carico dell’inquilino.
E chi non possiede un televisore?
Chi non possiede un televisore e affitta o acquista un appartamento all’interno di un condominio in cui è presente un antenna centralizzata non si può esimere dalle spese per la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’antenna. Questo perché all’interno dell’abitazione sarà presente un allacciamento all’antenna, che il condomino può decidere di sfruttare anche in un secondo momento. Di fatto gode di un servizio potenziale, per il quale è tenuto a pagare. Se invece la sostituzione dell’antenna viene decisa in un secondo momento, il condomino che non intende usarla, o che non possiede un televisore, può dichiarare di non essere interessato al servizio, per il quale non dovrà pagare. In questo caso però l’allacciamento al nuovo impianto non comprenderà anche l’abitazione in cui vive questo condomino.