Può capitare che, soprattutto in aree decentrate, le persone abbiano difficoltà ad accedere alle informazioni o ai servizi pubblici: il cambio del medico, il rinnovo di un documento, la presentazione di una domanda, eccetera. Il problema riguarda in particolare gli anziani, gli stessi che hanno maggiori difficoltà a utilizzare strumenti informatici.
Per venir loro incontro l'Unione Net ha finanziato il progetto “Sotto casa”, partito ai primi di ottobre. Alcuni operatori specializzati, educatori e OSS, si recano a cadenza settimanale nelle frazioni su un furgone attrezzato con computer, connessione al internet e stampante. Prendono contatto con i residenti, ne registrano le esigenze, danno indicazioni sui servizi richiesti e se possibile aiutano le persone a completare le pratiche (SPID, cambio medico, richieste varie) o fissano un appuntamento la settimana successiva per rispondere alle varie esigenze.
Gli operatori svolgono un'importante funzione di ascolto, registrando le criticità della zona, ma anche elementi positivi, ad esempio la presenza di associazioni, comitati di quartiere, sui cui le Istituzioni possono lavorare per consolidare la rete sociale e di comunità, anche registrando eventuali propositi di svolgere attività di volontariato.
Il progetto è partito qualche giorno fa e per ora copre Mezzi Po e Villaggio Olimpia. Per il momento, il furgone con gli operatori si può trovare il lunedì mattina vicino alla chiesetta dei Mezzi Po e il martedì mattina al Villaggio Olimpia ai giardini di via Mediterraneo. Negli obiettivi dell'amministrazione, potrebbe essere esteso ad altre zone, sempre con un'attenzione particolare ad aree decentrate.
"Portare i servizi pubblici quanto più possibile a “a domicilio” è un primo passo nel progetto più ampio di presidio del territorio che stiamo portando avanti – interviene l'assessore Angelo Barbati – Un obiettivo importantissimo della nostra presenza nei quartieri e nelle frazioni è la prevenzione del disagio sociale: prendendo contatto con le persone, il Comune può venire a conoscenza di situazioni di potenziale rischio e intervenire. Penso ad esempio alla solitudine degli anziani e ad altre situazioni di fragilità su cui partiranno a breve progetti specifici che mirano a sviluppare, nel medio periodo, un sostegno domiciliare “leggero”"