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Economia e lavoro | 17 novembre 2021, 09:35

Ricambio generazionale in Intesa Sanpaolo, altre 2000 uscite volontarie entro il 2025 e 1100 nuove assunzioni

L'accordo è stato raggiunto con i sindacati di categoria FABI, FIRST CISL, FISAC/CGIL, UILCA e UNISIN. Le persone che lasceranno il posto avranno accesso al pensionamento o al fondo di solidarietà: in totale, entro 4 anni gli ingressi saranno 4600 e le uscite 9200

grattacielo di Intesa Sanpaolo

Accordo sindacale sul ricambio generazionale in Intesa Sanpaolo

Ricambio generazionale in Intesa Sanpaolo, che nelle scorse ore ha raggiunto l'accordo con le sigle sindacali di categoria per procedere - su un arco temporale che si esaurisce nel 2025 - a 2000 uscite volontarie e l'ingresso di 1100 nuovi assunti.

Un'entrata ogni due uscite

L'intesa firmata con i rappresentanti di FABI, FIRST CISL, FISAC/CGIL, UILCA e UNISIN prevede che, per chi sceglierà di abbandonare il posto di lavoro, sarà facilitato l’accesso al pensionamento o al Fondo di Solidarietà.
Le assunzioni, invece, saranno a tempo indeterminato nel rapporto di un’assunzione per ogni due uscite volontarie, oltre a 100 assunzioni a integrazione dell’accordo 29 settembre 2020. "Le assunzioni - si legge in una nota diffusa dal gruppo bancario - saranno destinate a sostenere la crescita del Gruppo e le nuove attività e si aggiungono a quelle già previste dall’accordo 29 settembre 2020, per un totale di 4.600 entro il dicembre 2025 a fronte delle 9.200 uscite che si concluderanno entro il primo trimestre 2025".

 

Opzione per chi è pensionabile entro la fine del 2028

L’accordo prevede in particolare che l’offerta riguardante le uscite volontarie venga rivolta a tutte le persone delle società italiane del Gruppo Intesa Sanpaolo, compresi i dirigenti. Chi può aderire, deve aver maturato i requisiti di pensionamento entro il 31 dicembre 2028, incluse le regole di calcolo cosiddette “Quota 100” e “Opzione donna”. Nel caso in cui le domande di pensionamento o accesso al Fondo di Solidarietà risultassero superiori al numero di 2.000, sarà redatta una graduatoria unica a livello di Gruppo per tutto il personale delle società italiane, sulla base della data di maturazione del diritto alla pensione e con un occhio di riguardo per le fasce più fragili.

 

Massimiliano Sciullo

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