Di generazione in generazione, di madre in figlia, così si è trasmessa la tradizione del Sihin, anello di tessuto utilizzato dalle popolazioni dell’Africa occidentale per trasportare oggetti.
Una tradizione che l’artista Silvia Rosi ha ritratto attraverso l’occhio della sua fotocamera con dei brevi video clip in cui appaiono la madre e la nonna mentre realizzano il copricapo.
Appuntamento fino al 4 febbraio
Quattro video per la mostra che si intitola appunto “Lessico Famigliare” che sono proiettati alla Recontemporary Gallery fino al 4 febbraio. Attraverso la ripetizione del gesto delle due donne, Silvia apprende il metodo per realizzare questo strumento simbolo della sua cultura che da piccola, passando dal Togo all’Italia, non ha avuto necessità di dover realizzare.
La memoria attraverso la video arte in questo modo si trasmette ancora una volta di generazione in generazione, quasi come in un video tutorial.
Le emozioni di Silvia Rosi
“Con questa serie di foto lunghe - spiega l’artista - ho voluto esplorare la storia famigliare con un focus specifico sul mercato di Lomé, luogo fulcro delle attività della città dove hanno lavorato anche mia madre e mia nonna”.
La mostra è ospitata nella galleria in collaborazione con Camera in occasione del Premio Futures Photography 2021 per la promozione dei talenti emergenti, Rosi è stata proprio tra i cinque vincitori del riconoscimenti.
In mostra
Nel contenuto spazio di Recontemporary sono allestiti i video “Mother and Grandmother”, in cui appunto la mamma e la nonna di Silvia ripercorrono le tappe per realizzare il Sihin. “Sihin” in cui appare l’artista stessa che realizza il copricapo, su cui pone un altro elemento della tradizione di Lomè, gli stecchi di legno di Alò, venduti e utilizzati come spazzolino. In “Angèlique” l’artista perdona una scena vissuta nel villaggio di Sinthian dove una donna mentre cammina trasportando un vassoio di vestiti, lo pone senza difficoltà sulla testa per rispondere al telefono.
Infine, “La sconosciuta” un’altra performance di una scena vissuta questa volta per le strade di Lomè, quando una donna stufa di trasporta le borsa sulla spalla si ferma e la pone sulla testa, segno di come la tradizione sia ancora e si tramanda nella vita quotidiana.