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Attualità | 30 dicembre 2021, 17:08

Svelato il paliotto San Filippo Neri del Pifetti dopo i lavori di restauro

Gli interventi a opera della Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”. Sarà visibile il 5 e 6 gennaio

Dopo il restauro, particolare. Foto di Pino dell’Aquila (documentazione fine restauro)

Dopo il restauro, particolare. Foto di Pino dell’Aquila (documentazione fine restauro)

Sarà finalmente osservabile da vicino il monumentale paliotto di Piffetti dopo il restauro condotto dal Laboratorio di manufatti lignei della Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” seguendo una collaudata metodologia di studio e confronti, maturata nel corso delle molte attività effettuate sulle opere di ebanisteria piemontese, che vede la collaborazione interdisciplinare delle professionalità del CCR: restauratori, tecnici dei laboratori scientifici e storici dell’arte. 

Il paliotto di San Filippo Neri è uno dei rari arredi realizzati dall’ebanista torinese Pietro Piffetti per un edificio ecclesiastico. Questo straordinario apparato – composto da cinque elementi assemblati (una contromensa, due ali laterali, un un controtabernacolo e un baldacchino con Crocifisso) – fu concepito per l’altare maggiore della chiesa torinese dedicata al fondatore della Congregazione dell’Oratorio. L’esecuzione del paliotto, nel 1749, coincise con il primo centenario della presenza dei Filippini a Torino. Nel 1731 Piffetti era stato nominato dal re di Sardegna Carlo Emanuele III ebanista di corte, incarico che mantenne fino alla morte. 

Al centro della contromensa è raffigurato l’avvenimento mistico di cui Filippo Neri fu protagonista nel giorno della Pentecoste dell’anno 1544: ritiratosi in preghiera nelle catacombe di San Sebastiano, ricevette il dono dello Spirito Santo in un’estasi che gli provocò una dilatazione del cuore e delle costole, attestata dai medici dopo la sua morte. 

Nonostante la mancanza di documenti che attestino la commissione del paliotto, l’autografia e la data di esecuzione sono confermate dall’iscrizione incisa sul retro del telaio, dov’è riportato anche il nome di padre Giovanni Battista Prever (1684-1751), che nel 1749 era il prefetto della Congregazione torinese.

Oggi è temporaneamente collocato nella Sacrestia della Chiesa di San Filippo Neri con un allestimento curato dallo studio DE.ARCH e sarà aperto al pubblico mercoledì 5 gennaio 2022 dalle 9.00 alle 12.00 e giovedì 6 gennaio 2022 dalle 15.00 alle 18.00 previo presentazione di Super Green Pass e mascherina FFP2 correttamente indossata.

 

comunicato stampa

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