Il caso più grave non è stato conteggiato, perché arrivato una settimana prima del Natale, con il crollo della gru in via Genova, che ha portato alla morte di tre operai.
Nei primi 11 mesi del 2021 in Piemonte sono diminuiti gli incidenti sul lavoro rispetto allo stesso periodo del 2020, ma come sottolineato da Inail occorre ricordare come l'anno precedente era stato quello del lockdown e delle tante attività rimaste a lungo bloccate. Per questo, viene fatta un'analisi che tiene in considerazione i dati del 2019, ultimo anno pre pandemia. Ed emerge che le morti sul lavoro purtroppo sono aumentate.
In Piemonte diminuiscono le denunce di infortunio
Esaminando la situazione del Piemonte emerge che le denunce di infortunio sul lavoro presentate entro lo scorso mese di novembre sono state 36.751, 6.339 casi in meno, pari a -14,7%, rispetto all’analogo periodo 2020; 7.068 in meno, pari al – 16%, rispetto alle 43.819 dei primi 11 mesi del 2019. I dati del Piemonte sono in controtendenza con quelli nazionali che registrano nel periodo gennaio-novembre 2021 un incremento di oltre 10mila casi (+2,1%) rispetto all’analogo periodo 2020.
Gli infortuni in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, nel periodo gennaio novembre 2019 erano 7.456, nell’analogo periodo 2020 si riducono a 4.622, risalgono a 5.946 nel 2021.
Il numero degli infortuni sul lavoro denunciati nella gestione Industria e servizi nel periodo gennaio-novembre passa dai 33.026 casi nel 2019 ai 38.449 nel 2020, nel 2021 scendono a 30.299 (2.727 denunce in meno rispetto al 2019, pari a -8,2%). In Agricoltura sono 2.000 nel 2019, scendono a 1.496 nel 2020, risalgono a 1.532 nel 2021 (468 casi in meno rispetto al 2019, pari a -23,4%). Il Conto Stato vede una brusca decrescita dal 2019 al 2020, le denunce passano infatti da 8.793 a 3.145, nel periodo gennaio-novembre 2021 i casi aumentano a 4.920 (3.873 denunce in meno rispetto al 2019, pari a -44,0%).
Dei 36.751 infortuni denunciati da gennaio a novembre 2021, la maggioranza, 21.772, circa il 59,2%, è attribuibile alla componente maschile, i restanti 14.979, quasi il 40,8%, a quella femminile. Nel 2019 le percentuali erano molto vicine a quelle del 2021: 60,3% per la componente maschile e 39,7% per quella femminile; nel 2020 invece si è registrato un aumento degli infortuni femminili, il 51,7% del totale, rispetto al 48,3% di quelli maschili, in quanto la pandemia ha fortemente coinvolto settori quali la sanità e l’assistenza dove è prevalente la componente lavorativa femminile.
Aumentano i casi mortali nella nostra Regione
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Inail Piemonte entro il mese di novembre 2021 sono state 96 (18 in meno rispetto alle 114 registrate nei primi 11 mesi del 2020, come ricordato anno influenzato dai casi mortali da Covid. Nell’analogo periodo gennaio-novembre 2019, più facilmente raffrontabile con il 2021, i casi mortali erano 86, 10 in meno rispetto a quest’anno.
I casi mortali avvenuti in itinere erano 20 nel 2019, 16 nel 2020, 17 nel 2021 mentre quelli in occasione di lavoro sono stati 66 nel 2019, 98 nel 2020, 79 quest’anno.
Nel 2021 le denunce con esito mortale hanno riguardato prevalentemente la gestione Industria e servizi facendo registrare 82 casi, mentre nel periodo gennaio-novembre 2020 erano 95, 25 in più dell’analogo periodo del 2019 in cui i casi erano 70. Nel settore Agricoltura i casi mortali sono stati 12 nel 2021, 14 nel 2020, 15 nel 2019; il Conto Stato ha registrato 2 casi mortali da gennaio a novembre 2021, 5 nell’analogo periodo del 2020, 1 nel 2019.
Analizzando le denunce secondo un’ottica di genere si riscontra che nel 2021 la netta prevalenza dei casi (87, pari al 90,6%) ha interessato la componente maschile, i restanti 9 casi (9,4%) quella femminile. Le percentuali dell’analogo periodo del 2020 erano 89,5% per la componente maschile, 10,5% per quella femminile, non molto distanti dalle percentuali del 2019: 88,4% per la componente maschile, 11,6% per quella femminile.
Asaro (Inail): "Servono più sicurezza e prevenzione"
“Il confronto dei dati relativi ai primi 11 mesi del 2019, del 2020 e del 2021, pur richiedendo molta cautela, sta evidenziando un calo dell’andamento infortunistico in Piemonte” commenta Giovanni Asaro, Direttore regionale Inail Piemonte. “Viceversa preoccupa l’aumento dei casi mortali rispetto al 2019: questo dato impone una riflessione circa la necessità di incentivare le politiche di prevenzione per migliorare il livello di sicurezza nei luoghi di lavoro. In un momento di contingenza economica in ripresa frenetica occorre intervenire con la necessaria tempestività e il dovuto rigore attraverso azioni incisive di tutti gli attori interessati, attivando e condividendo linee comuni di intervento. I riscontri derivanti dal bando Isi 2020 dimostrano d’altro canto una notevole sensibilità delle aziende per quanto riguarda le tematiche prevenzionali".
"Le 160 domande ammesse in via provvisoria raggiungono da sole il tetto massimo erogabile nella regione, oltre 13 milioni di euro - prosegue Asaro - questo significa che se la graduatoria diventerà definitiva più di 350 aziende, in assenza di fondi sufficienti, resteranno escluse dal finanziamento; inoltre, se aggiungiamo le 630 domande presentate per partecipare al bando Isi Agricoltura 2019/2020, non ammesse per il raggiungimento del plafond, arriviamo a circa 1.000 richieste di finanziamento presentate nell’ultimo biennio che non sono state soddisfatte. È un dato su cui, almeno in ambito territoriale, dovremmo aprire una riflessione affinché altri soggetti, sia pubblici che privati, possano condividere queste linee di intervento con le medesime finalità, per sostenere la richiesta di sicurezza delle imprese piemontesi e garantire migliori livelli di sicurezza ai lavoratori”.