“Sono stati 100 giorni di lavoro intensissimo, complesso: guardiamo con fiducia alle prospettive dei prossimi mesi”. A tre mesi dall’insediamento Stefano Lo Russo tira le somme del lavoro fatto come primo cittadino, insieme ai suoi assessori, per Torino.
Lo Russo tra bilancio e futuro
“Abbiamo trovato più difficoltà di quello che ci saremmo aspettati” ha commentato il sindaco, riferendosi alla situazione delle anagrafi in città. “La priorità immediata è quella di far tornare a funzionare la città e i servizi. Penso le anagrafi, al trasporto pubblico e all’igiene urbana” ha ammesso il primo cittadino. Lo Russo ha poi guardato al futuro: “I prossimi mesi devono essere all’insegna delle grandi progettualità, penso alle infrastrutture come la linea 2 della metropolitana e la rigenerazione urbana o i grandi contenitori culturali come il Palazzo del Lavoro e il Valentino”.
Lo Russo: “Non voglio vivere in una città dove manifestazione vuole dire manganelli”
Impossibile, in questi primi tre mesi di governo, non citare le recenti tensioni sociali avvertite in città: “Da sindaco voglio vivere in una Torino dove non c’è l’equivalenza manifestazione-manganelli. Dobbiamo tenere insieme le esigenze come il diritto di manifestare e le restrizioni legate alla pandemia”.
“E’ un tema complesso, va discusso nelle sedi proprie. Ma non compete a me gestire l’ordine pubblico. Dipende molto dalle direttive del ministero dell’Interno. Noi rappresentiamo un’istanza, serve trovare un compromesso tra l’esigenza di poter manifestare salvaguardando le disposizioni”.