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Attualità | 17 febbraio 2022, 06:50

Via Genova, due mesi fa la tragedia che costò la vita a tre operai: oggi la situazione è questa, tra cordoglio e voglia di normalità [FOTO]

Il 18 dicembre morirono Filippo Falotico, Roberto Peretto e Marco Pozzetti. Parte della strada è ancora chiusa e i residenti cominciano a lamentarsi: "Lasciate che si puliscano almeno i marciapiedi"

Il luogo di via Genova dove, due mesi fa, crollò una gru uccidendo tre operai

Il luogo di via Genova dove, due mesi fa, crollò una gru uccidendo tre operai

Due mesi fa. Era il 18 dicembre quando all'improvviso via Genova diventò la cornice di una tragedia che ancora oggi segna la sua quotidianità. Improvvisamente, in un cantiere che stava effettuando alcuni lavori di ristrutturazione, una gru crollò al suolo e uccise tre operaiFilippo Falotico, Roberto Peretto e Marco Pozzetti.

Tutta la città trattenne il respiro, avvolta da un senso di dolore e di mestizia che ancora oggi fatica ad andarsene. Ancora una volta si riaprì il dibattito sulla sicurezza sul luogo di lavoro (tema rilanciato proprio in queste settimane anche dagli episodi drammatici legati all'alternanza scuola-lavoro).


[Il luogo dell'impatto della gru, in via Genova]

Il lento ritorno alla normalità

Due mesi dopo, la situazione è lentamente tornata alla normalità. O quantomeno si è messa in marcia in quella direzione, visto che una corsia di via Genova (quella che generalmente ospita i mezzi pubblici) è riaperta al traffico veicolare, mentre l'altra zona dove insisteva il cantiere è ancora transennata e sotto sequestro. Le transenne impediscono il passaggio e l'accesso e in molte zone anche il nastro bicolore bianco e rosso indica che da lì non si può passare. 
A terra, però, sono ancora evidenti le testimonianze di quel che è accaduto: porzioni sfondate del marciapiede, calcinacci, detriti e vetri rotti in strada, strisce di colore tracciate nel momento dei sopralluoghi stabiliti per capire le cause e la dinamica del crollo.


[La strada e il marciapiede ancora sotto sequestro]

Le attività commerciali hanno ripreso la loro normale attività: dal bar all'angolo fino all'ufficio postale, dove la coda delle persone in attesa arriva in strada. E poi il minimarket, la panetteria e gli altri negozi che sono stati spettatori impotenti per lunghe settimane di un dramma la cui eco non si spegne.

"Lasciateci almeno ripulire le zone di passaggio"

Ma proprio dai luoghi in cui la vita si sta reimpossessando di frammenti di normalità arrivano anche segnali di insofferenza. Tra i residenti che si affacciano sulla strada e gli avventori dei negozi, non sono pochi coloro che, pur ricordando ancora distintamente il dolore e lo sgomento, vorrebbero almeno parzialmente andare avanti. "Capiamo che ci sono indagini in corso e che l'area è ancora in parte sotto sequestro, ma vorremmo almeno poter pulire le zone di passaggio", è il pensiero comune.


[I balconi colpiti dal crollo della gru]

Intanto gli approfondimenti e gli studi proseguono (anche sulla facciata della casa colpita dalla gru, dove i balconi sono rimasti esattamente com'erano dopo l'impatto), per provare a dare una spiegazione - e trovare eventuali responsabilità - a un fatto che, a Nizza Millefonti, continua a essere assolutamente attuale.

Le consulenze sono ancora in corso, al momento resta aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti.

 

Massimiliano Sciullo

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