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Attualità | 03 marzo 2022, 18:54

Allarmi bomba al Levi, la rabbia dei genitori: "Non ne possiamo più. Non è scuola, questa". E c'è chi rimpiange la dad

Nelle scorse settimane sono state sette le situazioni di emergenza a seguito di mail. "All'inizio poteva essere un gioco, ma ora è una situazione pesante"

Sedie nel giardino di una scuola

Si sono moltiplicati nei giorni gli allarmi bomba all'istituto Levi di corso Unione Sovietica

Ci sono le foto, i video, i messaggi che mandano a casa con i cellulari per dire a mamma o papà "anche oggi siamo usciti in cortile per un allarme bomba". La vita scolastica, all'Istituto Primo Levi di corso Unione Sovietica nelle ultime settimane è diventata un percorso a ostacoli. Ostacoli digitali, come le mail che arrivano ormai ciclicamente per segnalare ordigni o pericoli e che spingono dirigenza e professori ad adottare tutte le misure di sicurezza necessarie. Una situazione che però ora li sta esasperando, così come i genitori.

Il racconto di un papà: "I ragazzi non sono spaventati, ma ora sono molto infastiditi"

"I ragazzi non si sono mai davvero spaventati - racconta un papà - inizialmente la situazione è stata addirittura vissuta con curiosità, visto l'arrivo della Polizia e così via. Ma adesso sono infastiditi". E in tanti si interrogano sui responsabili di questi eventi. "Qualcuno dentro l'istituto deve esserci: il sospetto l'ho avuto - prosegue il genitore - quando hanno fatto lezione in cortile e la successiva mail ha poi minacciato l'esplosione proprio lì, tanto che loro sono stati spostati nell'adiacente campo da golf". 

E se i ragazzi sono dubbiosi sul fatto che prendano i responsabili in tempi brevi, le famiglie sono riconoscenti alla scuola e alla dirigenza. "La preside è stata molto operativa: ha spiegato con una circolare quanto accaduto e cosa è stato fatto. Comprese le conseguenze che attendono i colpevoli".

"Da genitori - conclude il papà -, non possiamo fare nulla se non augurarci che finisca presto. Ringraziando che non piove, così che i ragazzi possono fare lezione all'aperto e prendendo atto di infiniti rinvii di verifiche e così via. Una situazione che sta diventando pesante per i ragazzi, i quali magari la preparano per poi vedersela rimandare a chissà quando".

Una mamma: "Sulla chat traspare stanchezza e nervosismo. C'è chi preferisce la dad, a sto punto"

E lo stesso malumore crescente emerge anche da un mamma che ha il proprio figlio al Levi. "Ormai sulle chat dei genitori si legge solo la stanchezza per una situazione che sta diventando pesante per noi genitori, che vediamo tolte ai nostri figli ore di lezione importanti per la loro formazione. Ma è pesante anche per i nostri ragazzi, costretti a lasciare in classe tutto il materiale per scendere in giardino con le sedie e fare lezione senza poter prendere appunti"

E dopo i primi tempi, adesso è l'insofferenza a trovare spazio: "Quello che all'inizio era stato preso come un gioco, ora inizia a essere insopportabile. Mio figlio mi dice che non si può fare lezione in questo modo, che non riescono nemmeno ad andare in laboratorio. Meglio la dad, almeno nessuno rompe - e aggiunge -. E non è tutto. Chi ha hackerato il sistema informatico della scuola sta anche mandando mail minatorie e beffarde alle famiglie. Almeno, noi ne abbiamo ricevute due fino a oggi".

 

Massimiliano Sciullo

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