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Eventi | 11 marzo 2022, 19:02

Le "Muse" di Pignatelli e i "Fantasmi" di Scarabello in mostra al Museo Ettore Fico (FOTO)

Le due mostre a cura di Andrea Busto e Luca Beatrice resteranno aperte fino al 26 giugno

Le "Muse" di Pignatelli e i "Fantasmi" di Scarabello in mostra al Museo Ettore Fico (FOTO)

Classicità in dialogo tra il barocco monumentale di Luca Pignatelli e l’intimismo europeo di Alessandro Scarabello. Sono le mostre dei due artisti che aprono al Museo Ettore Fico fino al 26 giugno e che danno il via alla nuova stagione espositiva del MEF. 

Al primo piano, Luca Pignatelli, con una personale di cinquanta opere di grandi dimensioni realizzate su tele o arazzi e con l’aggiunta di diverse tecniche. Un percorso curato da Luca Beatrice, che racconta gli ultimi anni della sua ricerca artistica con protagonisti dell’arte classica, romana e greca, come Venere, Apollo, Diana, ma anche le Muse e gli Eroi, affiancati a paesaggi astratti o moderni. 

E così si passa da opere come “Lotta”, un enorme tela del 2017 con ritratti personaggi tipici della classicità realizzata su elementi che vanno dai metalli alla tela, fino alla pittura, a “New York Time Lapse”, concluso tra il 2021 e il 2022, in cui la città che non dorme mai appare su uno sfondo nero “puntinato” di veri e propri orogologi da taschino. E poi ancora gli Arazzi persiani, su cui risaltano teste di statue imperiali dallo sguardo vacuo e inquietante. Si conclude il percorso, tra dei e figure astratte, con una grande tela da dieci metri: è “Royal Academy”, realizzata con tecnica mista su un telone ferroviario. Ancora una volta riutilizzando materiali poveri di recupero, Pignatelli ricopre un intera parete del MEF, guardando alla contemporaneità, invitando a togliere lo sguardo dal passato. 

Al piano di sopra si apre un percorso del tutto diverso, quello di Alessandro Scarabello con “Repetition kills” a cura di Andrea Busto.

Anche lui, come Pignatelli omaggia la classicità ma lo fa in contenuti contemporanei. A essere ritratti sono strani ectoplasmi che si muovo quasi tra un quadro e l’altro. Un gioco di rimandi, come se ogni opera contenesse la precedente e la successiva. Si apre con “Esercizietto Eretico”, un quadretto di piccolissime dimensioni che in un primo momento stona con gli ambienti enormi del MEF e con le precedenti opere al piano di sotto. Dai toni freddi e della forme anonime, due braccia ma del resto non si percepisce nulla, ci conducono alla scoperta di un mondo fantasmico, composto di figure evanescenti. Tra riferimenti all’arte fiamminga fino ai più moderni, come Balthus, i suoi dipinti inquietano e incuriosiscono al tempo stesso. Fil rouge che tiene insieme i quadri sembra essere quello della tavola e della socialità che comporta. Si passa quindi dalle vettovaglie in rosso di “Opera rubra” del 2019 a quelle più sobrie del “Phoenix Banquet” realizzata nel 2019. A conclusione di tutto il percorso “i fantasmi” si riuniscono per l’ultima cena con il quadro dittico “Banquet”, 2018. 

Chiara Gallo

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