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Cultura e spettacoli | 19 marzo 2022, 14:54

The Spell of Ducks: tutto può diventare musica, anche una giornata iniziata con la Luna storta

È il titolo del nuovo singolo della band torinese che conclude una trilogia dedicata alla notte

Due persone sulla passerella olimpica di Torino

Spell of Ducks

Uno stagno con delle papere dà l’ispirazione al nome di una band torinese che fa tesoro delle esperienze vissute per poi metterle in musica. I The Spell of Ducks hanno pubblicato da poco il singolo “Luna Storta” che chiude la trilogia dedicata alla notte, momento della giornata caro al gruppo per varie vicissitudini della vita da musicista. Il brano critica i tuttologi da tastiera di oggi o forse di sempre. 

Come si sono formati i The Spell of Ducks e perché si chiamano così?

"I The Spell Of Ducks nascono a nel 2014 su una panchina di Piazza D’Armi a Torino, da Ivan Lionetti e Andrea Del Col. Un duo chitarra e voce. Il nome deriva dal fatto che davanti a questa panchina c’era uno stagno con delle papere. Loro sono state il nostro vero primo pubblico, si fermavano sempre ad ascoltarci ogni volta che suonavamo qualcosa. Sembrava un vero e proprio incantesimo".

Cosa ispira la scrittura dei vostri testi?

"Non c’è una cosa in particolare che ispira i nostri testi, ma siamo sempre stati degli attenti osservatori. Abbiamo sempre fatto tesoro delle esperienze vissute, delle persone conosciute e delle loro storie. Ci piace raccontare storie vere, di vita vera, di sogni che sembravano veri. Abbiamo sicuramente sempre bisogno di stimoli nuovi, che siano un viaggio, un amore, una famiglia che si allarga, dei ricordi d’infanzia.

Fondamentalmente tutto può diventare una canzone, ma queste sono più o meno le cose che amiamo raccontare noi. Siamo gente semplice. Semplici invece non sono stati ovviamente questi ultimi due anni, diciamo che gli stimoli non è stato facile trovarli, ma per fortuna abbiamo scritto diverse canzoni due anni fa, come Luna Storta ad esempio".

Chi fa cosa all’interno della band?

"Ad oggi Ivan Lionetti è il cantante e l’autore dei testi, Guido Greco suona il banjo e le tastiere. Alberto Occelli è un po’ il nostro Messi che suona il violino e le tastiere (ma potrebbe suonare qualsiasi cosa), il bassista è Gianluca Gallucci e Fabio Piazzo suona la batteria. Per scoprire chi suona la chitarra però vi toccherà venire ai nostri concerti, non è che possiamo spoilerare tutto".

“Luna Storta” è il vostro nuovo singolo, quale storia ci racconta?

“Luna Storta è un po’ figlio di questi tempi, ma non solo purtroppo. Abbiamo sempre pensato che se ognuno di noi si impegnasse a “fare il proprio” senza pensare di essere oggi allenatore, domani virologo e dopodomani politico, il mondo sarebbe sicuramente un posto migliore. Forse. Perché ci permettiamo di polemizzare e mettere il becco sempre su tutto e tutti senza avere le giuste competenze? Che c’è?! Ci siamo alzati con luna storta oggi?".

Cosa raccolta il brano che chiude la trilogia #Facciamonotte?

"Abbiamo sempre avuto il desiderio di dedicare una canzone alla notte. Dopotutto per chi fa musica la notte è spesso compagna di lunghi momenti di scrittura, di prove, di concerti e di mille altri ricordi. Poi ci siamo accorti che avevamo già un sacco di canzoni pronte che parlavano di tutto questo, così ci è sembrato il momento giusto dargli un senso e raggrupparle in questa trilogia che è appunto #facciamonotte".

Di cosa è fatta la va vostra Torino, musicale e non?

"Per noi Torino è ovviamente casa. Ci siamo nati, quasi tutti. Ma no, non abbiamo ancora scritto una canzone su Torino. Ci sono un sacco di luoghi che ci hanno accompagnato in questi anni: Lavanderie Ramone, Fluido, Hiroshima Mon Amour, Bunker, Drogheria e molti altri. Fino a prima della pandemia, ogni anno, dopo le vacanze estive, facevamo sempre una cena/riunione in un ristorante di Torino per decidere i prossimi obiettivi e organizzare le idee…indizio, in questo locale si mangia la patata ripiena. Uno dei luoghi al quale siamo più legati però è sicuramente Casa Ugi, dove abbiamo avuto la fortuna di suonare un paio di volte. È stata un’emozione immensa".

News, live in programma, appuntamenti? 

"Bella domanda, abbiamo un po’ di cose da riorganizzare, ma qualcosa si sta muovendo e da maggio in poi dovremmo tornare a suonare, a Torino e non. Poi speriamo sia una grande estate. Però per ora preferiamo non sbilanciarci troppo, non porta bene. Vi terremo aggiornati sicuramente". 

Federica Monello

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