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Attualità | 09 aprile 2022, 16:56

“La guerra non è mai la soluzione”: da piazza Castello un monito per la pace e contro le armi

Anche questo sabato si è svolto il presidio promosso da A.G.iTe., coordinamento di circa 90 organizzazioni torinesi. Le testimonianze dalla carovana Stop the War Torino-Leopoli

“La guerra non è mai la soluzione”: da piazza Castello un monito per la pace e contro le armi

La guerra non è mai la soluzione”: è questo il monito lanciato dal presidio per la pace e contro le armi organizzato da A.G.iTe., coordinamento di circa 90 organizzazioni torinesi, andato in scena in mattinata in piazza Castello a Torino.

Sì alla pace

L'obiettivo dell'iniziativa, iniziata lo scorso febbraio e ripetuta ogni sabato, è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica e la politica affinché si facciano portavoce di una vera strategia di pace: “Siamo di nuovo qui – hanno spiegato i manifestanti – per dire no alla guerra e sì alla pace, chiedendo a tutti i governi di adoperarsi per risolvere gli oltre 30 conflitti armati sparsi in ogni parte del mondo, di cui spesso non si ha notizia, in modo pacifico. Ci ritroveremo qui tutti i sabati fino a quando le cose in Ucraina non cambieranno, esprimiamo la nostra solidarietà a tutte le vittime della guerra e a chi porta avanti azioni non violente per fermarla”.

No alle armi

Il secondo fronte aperto riguarda il contrasto alle armi, per cui è stata lanciata anche una raccolta firme: “Se non vogliamo la guerra – hanno aggiunto – non dobbiamo neanche costruire gli strumenti per farla. L'Italia, che recentemente ha approvato l'aumento delle spese militari per 12 miliardi di euro, resta tra i 10 maggiori paesi produttori ed esportatori di armi al mondo, senza considerare che nelle basi presenti sul nostro territorio ospitiamo gli ordigni nucleari di paesi terzi come gli Stati Uniti. A proposito, chiediamo al governo di firmare al più presto il trattato ONU per la messa al bando delle armi nucleari, entrato in vigore nel 2021”.

Una testimonianza da Leopoli

Dalla piazza, infine, è arrivata anche la testimonianza portata da uno dei partecipanti alla carovana “Stop the war”, ispirata a livello nazionale dall'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII e partita anche da Torino alla volta di Leopoli: “Siamo arrivati in Ucraina – ha raccontato - con 4 pulmini, insieme agli oltre 60 provenienti da ogni parte d'Italia, per portare prodotti alimentari e generi di prima necessità e partecipare a una marcia della pace. A Leopoli la situazione è abbastanza tranquilla ma abbiamo avuto modo di conoscere i terribili effetti della guerra attraverso le centinaia di profughi in fuga: 300 di loro sono tornati indietro con noi”. 

Marco Berton

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