Lo Studio Museo Felice Casorati di Pavarolo riapre al pubblico con una nuova mostra dal titolo “Il lato umano delle cose” di Enzo Obiso, a cura di Angela Madesani.
Saranno due le giornate inaugurali, a ingresso libero, sabato 7 e domenica 8 maggio, dalle ore 15 alle 18. L'apertura al pubblico proseguirà tutte le domeniche, fino al 26 giugno, sempre dalle 15 alle 18, a ingresso libero.
Tra giugno e settembre 2013, Enzo Obiso scattò una serie di fotografie nello studio torinese di via Mazzini dell'artista Francesco Casorati, in spazi intrisi d'arte che prima ancora furono utilizzati dal padre, il maestro Felice Casorati, e dalla madre, la pittrice Daphne Maugham. Gli scatti colsero con assoluta chiarezza l'atmosfera che fu e che era ancora tipica di quelle stanze: una sorta di isola nascosta nel fluire discontinuo del centro città. Dodici immagini che entrano poi a fare parte di un libro e di una mostra nel 2016, per Guido Costa Projet Edizioni Torino. Fu un lavoro che aveva il solo scopo di rendere omaggio all'artista e amico scomparso pochi mesi prima, nel febbraio 2013. Da quelle fotografie prende spunto la nuova mostra allo Studio Museo Felice Casorati di Pavarolo, che riapre al pubblico dopo la pausa invernale.
Nello Studio Museo saranno esposte le fotografie di “La casa di Francesco” per Guidocosta Projet e immagini scattate da Obiso in periodi precedenti, sempre all’interno dei luoghi casoratiani, intrisi di un’atmosfera magica, ferma nel tempo.
“Con le foto di Obiso non ci troviamo di fronte a panoramiche dello studio, a foto di interni, ma piuttosto a sguardi privati, alle forbici antiche poste in tutta la loro maestà su un tavolo da lavoro, agli strumenti ordinati per l’incisione...”, dal testo critico alla mostra di Angela Madesani.
Oltre allo Studio Museo, ospiteranno opere del vasto repertorio iconografico di Obiso anche gli spazi di Casa Casorati di Pavarolo e i vari luoghi riconvertiti a spazi espositivi, all'interno del progetto Emporium Project, presenti nel borgo di Pavarolo e nelle borgate di San Defendente e di Bardassano di Gassino Torinese.
“Immagini sempre cariche di rimandi, di storie, di memoria personale e dei luoghi, che si tratti di Cuba, di Gubbio o di un paesaggio innevato posto su un paravento, che richiama l’antica cultura giapponese. Ma anche paesaggi italiani, talvolta notturni, colti nella loro semplicità strutturale. La fotografia di Obiso è priva di trucchi, di qualsivoglia sensazionalismo. Le sue immagini esigono il tempo dell’ascolto, dell’osservazione ponderata”, scrive Angela Madesani.
Si realizza così una continuità poetica, che si snoda lungo tutto il percorso della mostra, la cui caratteristica più significativa e interessante risiede nella mancanza di una scelta precisa fra l’opzione paesaggistica e quella umana. Un itinerario che porta lo spettatore a guardare alla realtà, a tutta la realtà, e a tutte le poliedriche e infinite forme del suo apparire, in maniera diretta e spontanea, con l’unico scopo di approfondire il rapporto dialettico che lega l’uomo e il suo mondo interiore, alla storia e alla natura e al lato umano delle cose.
Il nuovo progetto espositivo è in linea con le mostre realizzate a Pavarolo negli ultimi anni, che hanno mantenuto vivo il dialogo tra la memoria dei luoghi, in cui ha vissuto e lavorato Felice Casorati, e gli artisti contemporanei invitati ad esporre. Realizzato dal Comune di Pavarolo, in collaborazione con l’Archivio Casorati, il Comitato Scientifico Studio Museo Casorati, presieduto da Francesco Poli, l’Associazione Plug IN.
Il “Giardino degli Artisti. Percorso botanico sulla collina di Pavarolo”
Apre, negli stessi giorni e orari della mostra di Obiso, anche il “Giardino degli Artisti. Percorso botanico sulla collina di Pavarolo”, annesso allo Studio Museo Felice Casorati, che è stato inaugurato il 21 novembre 2021.
Si tratta di un itinerario, adatto a tutti, che mette in risalto piante e paesaggi. Così come arte e natura si fondono in molti dipinti del maestro Casorati e di sua moglie Daphne Maugham, allo stesso modo il terreno del loro studio si trasforma in giardino, ricreando un paesaggio di inizio Novecento, ricco di suggestioni botaniche. Il percorso è stato ideato dal curatore botanico, esperto di giardini storici e pavarolese d'adozione, Edoardo Santoro.
Il “Giardino degli Artisti” è visitabile liberamente nei giorni di apertura dello Studio Museo Casorati e su prenotazione con visite guidate durante l'anno.