Sono trascorsi 78 anni da una delle giornate più tragiche per Moncalieri durante la Seconda Guerra Mondiale. Il 27 luglio 1944 Renzo Cattaneo, Dario Musso e Carlo Brero vennero fucilati di fronte al muro in viale Porta Piacentina: avevano rispettivamente 16, 23 e 28 anni.
Cosa accadde 78 anni fa
Si trattò di una rappresaglia nazifascista: il plotone di squadristi fucilò i tre partigiani per vendicare il Commissario del Fascio, colpito e ucciso da una raffica di mitra il giorno prima in via Tenivelli. Le ricostruzioni dell'epoca convergono nell'affermare che i tre giovani erano estranei alla vicenda, ma questo non bastò per evitare il tragico epilogo, con i cadaveri che furono lasciati a terra, lungo la strada, per l’intera giornata.
Il ricordo di Moncalieri
Ieri sera a Moncalieri, guidata dal sindaco Paolo Montagna e alla presenza del presidente provinciale dell'Anpi Nino Boeti, è andata in scena la cerimonia del ricordo, con il primi cittadino che ha dichiarato, rivolgendo un pensiero a quelle tre giovane vite prematuramente spezzate: "Sono loro i ragazzi che hanno liberato l’Italia e che hanno consentito alle generazioni successive e anche noi, di poter vivere ed essere liberi. Non dobbiamo dimenticarlo mai e dobbiamo passare il testimone ai giovani perché nessuno dimentichi mai".
Ma il sangue e la violenza continuarono a dominare quel 27 luglio. Le azioni di guerra si impennarono e Moncalieri ne fu l’epicentro. Una bomba colpì la sede del Fascio di via Matteotti, dove era in corso la veglia funebre del Commissario De Filippi, ucciso due giorni prima. Saranno 67 le vittime civili del pesante bombardamento.
Montagna: "La guerra porta solo morte e distruzione"
"Il bilancio della giornata fu pesantissimo. Ci ricorda che la guerra, oggi come allora, provoca morte e distruzione e non risparmia i civili", ha concluso Montagna, con chiaro riferimento a quanto accade oggi in Ucraina. "Creare gli anticorpi per un futuro di pace è una nostra responsabilità".