Quasi 285 milioni di euro di spese, in tutto, 204 metri e mezzo di altezza, 42 piani fuori terra. Oltre 15 milioni di chili di ferro e carpenterie. Una superficie di oltre 5.500 metri quadri. Spazi per 2.200 dipendenti. Sono alcuni numeri che accompagnano l'inaugurazione del Grattacielo della Regione Piemonte, in via Nizza, al termine di un percorso che ha assunto i tempi e le caratteristiche di una telenovela. E che oggi arriva alla sua puntata finale.
"Sappiamo le difficoltà vissute da residenti e negozi"
Ma tra i dati ci sono anche 1.062 giorni di lavorazione previsti che sono diventati 11 anni, fallimenti, ritardi. "Non posso trascurare i disagi subiti in tutti questi anni da cittadini e negozianti - dice l'assessore regionale alle Attività Produttive, Andrea Tronzano - ma da oggi inizia una nuova era, di prestigio e rilancio per quest'area, plastica dimostrazione di un'intuizione avuta dall'allora presidente della Regione, Enzo Ghigo".
"Saniamo una ferita"
"Non sono stati molti i momenti belli, in questi anni, ma oggi saniamo una ferita inferta alla credibilità delle istituzioni - concorda il governatore del Piemonte, Alberto Cirio -. Non è possibile che un terreno comprato nel 2004 trovi oggi la sua conclusione nei lavori. Tutta la politica deve chiedere scusa, ma vanno anche cambiate le leggi, se sono motivo di lungaggini".
L'esempio del grattacielo di Intesa San Paolo "ha mostrato come gemelli della stessa mamma, Torino, hanno seguito tempi diversi, tra pubblico e privato. Per questo bisogna chiedere scusa e ravvedersi".
"Mai più modalità simili per le opere pubbliche"
"Chiediamo scusa a nome di tutti anche noi, ai cittadini torinesi, se abbiamo abusato della loro pazienza. Non vogliamo più ripetere una modalità simile legata alle opere pubbliche - concorda Stefano Lo Russo, sindaco di Torino - Ma oggi è una giornata di festa, perché in questa zona si comincia un processo di riqualificazione urbana senza pari in Italia, con la Città della Salute. Un tassello fondamentale per l'offerta sanitaria, ma non solo. La lontananza dal centro e da Palazzo Civico non impedirà di portare avanti la concordia istituzionale con il presidente Cirio e la sua giunta".
A preoccupare il primo cittadino però, la questione caro materiali ed energia: “Questo rende diseconomico per le imprese private partecipare alle gare pubbliche di appalto. Auspichiamo che sia una fase transitoria, ma soprattutto che il Governo aiuti gli enti locali e le Regioni a fronteggiare l’emergenza nazionale. Non possiamo perdere occasione far partire cantieri del Pnrr”.
Gli assessorati traslocano: quale futuro per gli edifici in centro?
Sulla possibilità che il trasloco lasci vuoti i palazzi degli assessorati, Lo Russo ha invece affermato: “Mi auguro che la situazione che si verificherà in centro venga analizzata con delicatezza. Credo che la trasformazione di Torino come città turistica e città del terziario possa andare a saturare questi palazzi che si libereranno”.
Un esempio perfetto, in tal senso, è l’attuale sede del palazzo della Regione, in piazza Castello. “Mi hanno insegnato che non si vende la casa in piazza” ha promesso il presidente Alberto Cirio. Parole che fanno da eco a quelle pronunciate da Lo Russo: “Stiamo lavorando per candidare Torino come sede dell’Authority per la sicurezza informatica, nel dossier abbiamo collocato la presidenza dentro la sede del palazzo della Regione. Se cosi non dovesse essere, avremo modo di occupare questo edificio da funzioni pubbliche e private”.
I commenti degli altri esponenti politici
"La fretta per la finta inaugurazione del palazzo della Regione, avvenuta questa mattina, ha portato a scegliere una ben più leggera insegna adesiva, dopo aver chiesto alla ditta che esegue i lavori del grattacielo il rinforzo della carpenteria all'ingresso per sostenere l'insegna del palazzo della Regione", hanno dichiarato i consiglieri regionali Diego Sarno e Domenico Rossi. "Il 4 gennaio il comunicato della giunta diceva: "Il 10 ottobre verranno consegnati i documenti di agibilità – ricorda Sarno - .L'assessore Tronzano, rispondendo per iscritto a una interrogazione, diceva che è "fissata quale data di presentazione della pratica scia antincendio il 14 ottobre. La pratica scia, unitamente al collaudo statico dell'opera e ai collaudi funzionali degli impianti, è prodromica alla pratica di agibilità". In parole povere non c'è ancora l'agibilità e neanche i documenti propedeutici. Noi non vogliamo legittimare una finta inaugurazione come quella di oggi", concludono i consiglieri dem.
"Non c’è proprio nulla da festeggiare. Il grattacielo della Regione Piemonte, inaugurato oggi in pompa magna dal Presidente Cirio e dalla sua Giunta, viene consegnato dopo undici anni dall’inizio dei lavori, con un ritardo di almeno sette anni. E per il trasloco i tempi sono ancora da definire (oggi si ipotizzava dal nuovo anno)", attacca anche Giorgio Bertola, Consigliere regionale Movimento 4 Ottobre Piemonte.