Mentre procede il conto alla rovescia per l'avvio della seconda edizione torinese delle Atp Finals, da oggi la Palazzina di Caccia di Stupinigi, la residenza sabauda del Comune di Nichelino, rende omaggio al grande appuntamento con una mostra dedicata alla storia del tennis.
"Tenez! Tennis" da oggi all'8 gennaio 2023
"Tenez! Tennis" è una mostra per immagini che racconta la storia di questo sport, tornando indietro fino al Medioevo. Come suggerisce il titolo, "tenez!", infatti, era il grido di inizio gioco che una cronaca del 1300 attribuisce a nobili cavalieri di lingua francese accampati fuori le mura di Firenze.
La mostra inaugura oggi e durerà fino all'8 gennaio 2023: da martedì a venerdì con orario 10-17.30 (ultimo ingresso alle 17); sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 18,30. Ricchissimo di immagini e foto, il percorso è impreziosito da alcune opere di Nicola Bolla e della fondazione Ezio Gribaudo, intitolata alla memoria del grande maestro torinese scomparso pochi mesi fa. Si tratta di una integrazione della visita classica alla Palazzina di Caccia, per raccontare il legame tra il tennis e i principi di Savoia, ma in generale tra gli antenati di questo sport e coloro che vi si sono avvicinati nel corso dei secoli.
Mostra che si integra con il percorso di visita classico
"Sono stati scelti i pannelli per fare un percorso di visita semplice e comprensibile, con un taglio educativo per tutti, come stimolo alla curiosità", ha spiegato Marta Fusi, direttrice della Palazzina di Caccia. "Non tutti sanno che già nel 1300 si giocava a tennis e che i principi di Savoia erano impegnati. All'inizio si giocava solo con la mano, poi c'è stata l'evoluzione degli strumenti per giocare, fino ad arrivare alle moderne racchette", ha ricordato Marta Fusi.
Dal trincotto alla pelota alla racchetta
La presenza del ritratto di Francesco Giacinto e di Carlo Emanuele di Savoia (1636 - 1637) con racchetta e pallina in primo piano è stimolo alla conoscenza del trincotto, denominazione piemontese dell’antico gioco noto altrove in Italia come “della racchetta” o pallacorda, in Francia come jeu de paume, nei paesi di lingua anglosassone Tenys, in Spagna juego de la pelota.
La storia del gioco, la sua funzione educativa per il corpo e lo spirito, gli spazi e l’attrezzatura vengono narrati mediante pannelli che presentano accattivanti immagini d’epoca e brevi commenti esplicativi. Tra i rari e preziosi oggetti d’epoca esposti spicca la baletta (pallina) tardo rinascimentale.
Dai principini di casa Savoia a Gianni Clerici
Tenez! era il grido di avvio del gioco nel Medioevo, con il lancio iniziale della palla. In Italia lo troviamo già alla fine del 300, nei momenti di riposo dei cavalieri. E da lì si prosegue per un percorso che dalle partite di volano di metà 700 presenti nelle sale cinesi di Stupinigi porta a una racchetta di fine Ottocento proveniente dalla collezione Thonet e ad una attualmente impiegata al Cercle du Jeu de Paume di Fontainebleau, arrivando alla contemporaneità.
Il traguardo, nell'ultima stanza del viaggio che si snoda lungo gli appartamenti reali della Palazzina, ci porta a Gianni Clerici, il più grande divulgatore italiano del tennis negli ultimi 60 anni. Anche se scomparso di recente, il noto giornalista aveva fatto in tempo a dare il suo contributo di esperienza per gli allestimenti. Il percorso della mostra si conclude con l’allestimento di Mappamondi di Ezio Gribaudo, poetico riferimento alle nazioni ed ai continenti in cui il jeu de paume e il real o court tennis continuano a vivere, attirando crescente attenzione presso i giovani.
Quei giovani che, a qualche chilometro dalla Palazzina di Stupinigi, affolleranno da domenica il Pala Alpitour per le prime sfide della nuova edizione delle Atp Finals.