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Attualità | 12 novembre 2022, 18:50

Crisi idrica, passi avanti per la diga di Combanera: “Darà acqua potabile e per irrigare”

Smat conferma di puntare molto sul progetto “Tournon”, dal nome dell'ingegnere che l'ha ideato. Il costo complessivo dell'opera, aggiornato ai prezzi attuali, è di 420 milioni di euro

diga di combanera

Crisi idrica, passi avanti per la diga di Combanera: “Darà acqua potabile e per irrigare”

Un'opera che, nelle intenzioni di Smat, dovrebbe dare più di un “respiro di sollievo” a una provincia di Torino piegata, ma non ancora spezzata, dalla crisi idrica: stiamo parlando della diga di Combanera, nella valle di Viù, ribattezzata “Tournon” dal nome dell'ingegnere che l'ha progettata nell'ormai lontano 1990.

Le caratteristiche della diga

L'azienda che gestisce l'acqua nei comuni appartenenti alla Città Metropolitana di Torino ha dimostrato di puntare molto sull'opera, confermando i passi avanti fatti a livello territoriale: “L'idea distruttiva - ha sottolineato il presidente Paolo Romano – rimasta dall'epoca del Vajont è praticamente superata e rileviamo un certo grado di accettazione a livello locale. L'invaso a gravità, alto 98 metri e lungo 370, consentirebbe di trattenere una quantità d'acqua che, altrimenti, verrebbe dispersa oltre Ticino e servire tutti i comuni tra la valle e la città: il suo volume totale è di 50 metri cubi con una portata di 100 milioni di metri cubi all'anno e una produzione di energia idroelettrica di 80 milioni di chilowatt ora all'anno; oltre all'uso idropotabile e a quello idroelettrico, inoltre, sarà importante anche per l'irrigazione agricola”.

L'idea è quella di adattarsi in base alle necessità del momento: “A seconda delle esigenze - ha aggiunto l'amministratore delegato Armando Quazzo – miglioreremo la disponibilità idropotabile, come potrebbe accadere nei mesi di luglio e agosto, mentre moduleremo il flusso verso un utilizzo prevalentemente irriguo nei mesi di gennaio, febbraio, aprile e settembre”. Attualmente, inoltre, è in corso un nuovo studio di fattibilità con l'obiettivo di migliorare la sostenibilità dell'opera anche a livello finanziario.

I dati sulla crisi idrica

L'occasione è stata utile anche per illustrare alcuni dati sulla situazione idrica: “Rispetto agli ultimi 30 anni - ha concluso Romano – il mese di ottobre ha registrato l'82% in meno di precipitazioni, mentre la piovosità di novembre è stata solamente di 14 millimetri rispetto al livello normale che si aggira tra i 50 e gli 80. A fronte di questa situazione non si può certo restare tranquilli ma, nonostante il delta termico superiore di 4/5 gradi nel 2022 con un utilizzo stimato di 100 litri di acqua al secondo in più per grado, a Torino siamo riusciti a gestire la situazione realizzando interventi che hanno garantito continuità di erogazione senza prescrizioni particolari se non quella di usare l'acqua in modo consapevole”.

Marco Berton

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