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Economia e lavoro | 15 novembre 2022, 12:28

In Italia tre morti sul lavoro al giorno: i sindacati manifestano davanti al luogo dell'ultima tragedia

Iniziativa di protesta di Fim, Fiom e Uilm per la mattina del 18 novembre (dalle 10 alle 12) davanti ai cancelli dell'Alessio Tubi di La Loggia: "Non è più tollerabile"

Alessio Tubi di La Loggia

Presidio di protesta per chiedere sicurezza sul lavoro, venerdì mattina davanti alla Alessio Tubi di La Loggia

E' passata una settimana, ma il dolore e la paura non cessano di farsi sentire. Era il 7 novembre quando un operaio ha perso la vita mentre stava lavorando alla Alessio Tubi di La Loggia.

Appuntamento venerdì mattina

E i sindacati metalmeccanici di Fim, Fiom e Uilm cercano di mantenere accesi i riflettori su quella che non cessa di essere un'emergenza e non un caso isolato. Ecco perché, proprio davanti all'azienda alle porte di Torino, organizzano per venerdì mattina (dalle 10 alle 12) un presidio di protesta. "Non è più tollerabile che in Italia ci sia una media di tre morti sul lavoro al giorno e innumerevoli infortuni, molti dei quali invalidanti a livello permanente - dicono i rappresentanti delle sigle sindacali torinesi -. Con questa iniziativa vogliamo mettere al centro dell’attenzione il tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro che deve trovare una soluzione definitiva. Per queste ragioni al presidio, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, metteremo in evidenza i punti che dovranno essere affrontati e le richieste per intervenire fattivamente".

Più ispettori, più controlli, più attenzione

Tra i punti che i rappresentanti dei lavoratori chiedono di mettere in luce, c'è l'invito alle istituzioni locali di "richiedere al governo lo stanziamento immediato di fondi per l’assunzione di ispettori che vadano nelle aziende a verificare che le procedure di sicurezza siano applicate correttamente; Le associazioni degli industriali, a partire da Federmeccanica, devono intervenire nei confronti dei loro associati per sensibilizzarli sul tema della salute e sicurezza, in modo tale che le stesse imprese implementino degli investimenti finalizzati a ridurre al minimo il rischio infortuni. Bisogna aprire, a tutti i livelli, partendo dai territori, di una riflessione approfondita sulla degenerazione che ha avuto il lavoro precario e sul suo utilizzo indiscriminato nelle imprese, che ha determinato l’effetto di rendere le lavoratrici e i lavoratori maggiormente ricattabili e conseguentemente riluttanti a esplicitare alla gerarchia aziendale situazioni di pericolo nelle lavorazioni".

In concomitanza con la manifestazione verrà indetto uno sciopero da parte dei delegati sindacali dell’Alessio Tubi e dai delegati di altre aziende metalmeccaniche che intendono partecipare a supporto del presidio.

Massimiliano Sciullo

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