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Economia e lavoro | 17 novembre 2022, 14:33

Addio alle calzature Ronco: Santa Rita perde un pezzo di storia. "Ma siamo felici: andiamo a fare i nonni in Spagna"

Con la fine dell'anno i titolari Gianni e Daniela andranno in pensione: è la parola fine per un'attività che da quasi 60 anni ha accompagnato la crescita del quartiere: "Le persone sono cambiate e noi con loro: abbiamo sempre cercato il contatto umano"

esterno negozio calzature

Chiude il negozio storico di calzature Ronco, nel cuore del quartiere Santa Rita

C'è un altro pezzo storico del commercio di Torino Sud che abbassa le saracinesche. Succede in piazza Montanari, all'angolo con via San Marino: nel cuore del quartiere Santa Rita e a pochi isolati da dove - in questi giorni - i riflettori del mondo sono accesi sulle Atp Finals di tennis e i campioni della racchetta.

Il negozio dei campioni

Si stanno per spegnere, invece, quelli di "Ronco", negozio di calzature che ha accompagnato per quasi sei decenni l'evoluzione di un quartiere da sempre legato alla vita cittadina e allo sport, data la vicinanza con lo stadio che fu Comunale e che per tanto tempo ha accolto i campioni di Toro e Juve. Atleti che erano meno "personaggi" di quelli di oggi e che spesso varcavano proprio la porta del negozio per comprare scarpe e altri articoli di accessori.

"Andiamo a fare i nonni in Spagna"

Ancora poche settimane, ma dal prossimo anno il signor Gianni e la signora Daniela andranno in pensione. Alle vetrine i grandi manifesti indicano le offerte speciali e gli sconti per svuotare tutto il magazzino. "Ma in tanti in questi giorni entrano in negozio anche solo per salutarci, per dire che sono dispiaciuti. Ma noi siamo contenti: andiamo a fare i nonni in Spagna, dove vive nostro figlio con la moglie".

"Abbiamo cercato il contatto umano"

In tutti questi anni, dalle loro vetrine, hanno visto il mondo cambiare. Ma nemmeno troppo. "Il quartiere non è così cambiato - riflette Gianni -, se non in età. Forse è invecchiato e noi siamo cambiati con loro. Abbiamo cercato di servire questo tipo di clientela che è affidabile, resta fedele a noi se si è trovata bene. E torna, magari anche se è andata a vivere lontana: ci sono persone che il sabato mattina si fanno accompagnare qui dai figli, pur di non cambiare negozio. Anche se magari ce ne sono altri più vicini".

L'argine contro l'e-commerce

La ricetta? "Ci siamo sempre concentrati sulla ricerca del contatto umano. Buongiorno, buonasera, si accomodi. Qualche consiglio. Cose che forse nella grande distribuzione non esistono: è tutto un frastuono di musiche e di persone". E anche l'e-commerce ci ha messo del suo: "Il nostro settore ha sentito l'avvento degli acquisti online, ma noi forse di meno, proprio per questo rapporto che abbiamo creato con le persone. Clienti che non sono abituati a cercare le cose su un computer e che gradiscono il contatto, l'aiuto e il supporto. Negozi come il nostro non ce ne sono più". 

La parola fine. Forse

Ci si prepara così a scrivere la parola fine di una storia iniziata dal signor Vittorio, padre di Gianni e fondatore del negozio. Quindi proseguita per la generazione successiva. Ma non è detto che la vicenda si chiuda per sempre: magari qualcuno si farà avanti per rilevare l'attività e scriverne una nuova pagina. "Per ora nulla di concreto, ma ci sono dei discorsi e degli interessamenti, anche se legati ad altri tipi di merceologia".

Massimiliano Sciullo

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