Le conseguenze dell'inquinamento e del riscaldamento globale sono sotto gli occhi di tutti: temperature in continuo aumento, ghiacciai che scompaiono gradualmente ed ecosistemi completamente distrutti o quasi, oltre a specie animali e vegetali in via di estinzione. Il pianeta deve urgentemente ridurre l'uso dei combustibili fossili se vuole tornare a "respirare" e a consentire una vita ottimale anche ai suoi abitanti, diminuendo anche l'incidenza di alcune malattie croniche, anch'esse conseguenza di tutto ciò. In Italia, così come nel resto dell'Europa, la transizione dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili passa per il Green Deal, un progetto che dovrebbe portare a una completa decarbonizzazione entro il 2050. Oggi basta effettuare una ricerca online digitando su Google "fornitori energia rinnovabile" per trovare le aziende che offrono soluzioni che prevedono l’utilizzo di energia proveniente da fonti green.
Dal solare all'eolico
Dalla metà del secolo scorso fino a oggi, la temperatura media del pianeta ha subito un innalzamento di circa 1,2 gradi: può apparire quasi un cifra irrisoria, ma sta avendo conseguenze che definire disastrose significa usare un eufemismo. I gas serra provocati dai combustibili fossili hanno portato a un incremento, negli ultimi due decenni secondo il WWF, di oltre il 145% di CO2 (l'anidride carbonica) e di quasi il 260% in più del metano.
La decarbonizzazione passa innanzitutto per l'uso dell'irraggiamento solare quale fonte inesauribile e ottimale se sfruttata al massimo con l'esposizione corretta di celle fotovoltaiche. Questi dispositivi possono servire pompe di calore e molteplici altri macchinari per far funzionare una catena di montaggio o servire un'intera casa: inizialmente l'energia solare può essere un'integrazione ideale ai sistemi di riscaldamento o di produzione di energia, ma si mira sempre all'esclusività.
L'energia idroelettrica è un'altra fonte pulita che in Italia può essere pressoché infinita. Si sfrutta l'energia cinetica dei fiumi, ad esempio, grazie ai molteplici corsi d'acqua presenti nel nostro Paese, oppure bacini naturali come i laghi o ricreati artificialmente: in questi casi, grazie a raccordi e a "salti" prodotti in maniera oculata e ottimizzata, l'energia prodotta può essere davvero determinante a garantire la transizione ecologica.
Infine, da non sottovalutare è anche l'energia eolica: i venti, in alta quota, in Italia possono raggiungere anche intensità importanti e se ben posizionati questi impianti sono veramente efficienti.
Energia green: a cosa prestare attenzione
Gli step del Green Deal in Europa, e quindi anche in Italia, prevedono che le emissioni dannose che causano l'effetto serra debbano diminuire, entro il 2030, almeno di un 55%; dovrebbero poi annullarsi, in favore di queste fonti rinnovabili, circa vent'anni dopo. Ovviamente, l'impegno generale deve coinvolgere sia le industrie che i privati cittadini, che possono valutare le offerte delle compagnie energetiche sia già note che emergenti, le quali si impegnano a loro volta sempre di più nel fornire bollette green e convenienti.
I dispositivi eolici o fotovoltaici possono essere installati quale supporto su pompe di calore e molteplici altri dispositivi predisposti in tal senso, così da sopperire sempre di più al fabbisogno energetico italiano. Vanno però integrati con accortezze specifiche anche nell'utilizzo di condizionatori, elettrodomestici e persino illuminazione: ad esempio, accendendo i riscaldamenti o il climatizzatore solo quando serve e con le finestre ben chiuse, accendendo elettrodomestici e dispositivi elettronici con parsimonia e sostituendo totalmente le vecchie lampadine a incandescenza con quelle al LED, dalle performances migliori e consumo minore.
Così facendo, si dovrebbe riuscire, con l'impegno di tutti, a ridurre inizialmente le emissioni dannose del 40%, contro il 29% attuale.