Né l’Italia né tanto meno gli altri membri della NATO hanno dichiarato guerra alla Russia, ma le azioni compiute o sollecitate dai loro ufficiali vanno sempre più vicine a scatenare un conflitto di portata più ampia. Dei cosiddetti foreign fighters andati a combattere per l’Ucraina, alcuni sono morti, mentre gli altri ancora non vengono processati come si dovrebbe secondo le norme penali. E le stesse forniture di armi a Kiev non si limitano a un semplice invio di materiale bellico, ma sono accompagnate dal coordinamento sul campo da parte degli specialisti della CIA e degli eserciti di Canada, Regno Unito e Francia. Come riferisce il sito Strumenti Politici, stanno emergendo le rivelazioni di alcuni ufficiali americani che confermano quanto già si sapeva, ma che non può essere detto ad alta voce: poiché Washington ha dichiarato di aver ritirato i suoi istruttori militari dall’Ucraina, adesso vi è una vera e propria “rete clandestina” di spie e ufficiali euro-americani il cui compito è coordinare l’arrivo e l’utilizzo degli armamenti della NATO e della gran massa di informazioni di intelligence che gli americani sono lieti di regalare a Zelensky. Perciò si può ben dire che gli USA, e a ruota gli altri Paesi NATO, stiano mettendo le armi nelle mani degli ucraini e stiano dicendo loro dove e come sparare: in questo modo, però, fanno sì che la risposta russa sotto forma di tiri di artiglieria arrivi sugli ucraini stessi. La situazione è stata riassunta ed esposta chiaramente dal New York Times, che spiega come l’unico modo che Kiev di resistere agli attacchi di Mosca è far affidamento sugli aiuti degli USA e dei loro alleati, suggerendo così che l’Ucraina da sola non ha più alcuna possibilità. Per ora possiamo ipotizzare che cosa succederà quanto i Paesi europei smetteranno di dare gli aiuti poiché costretti finalmente a occuparsi di salvare le proprie economie.
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