Finisce l’era del Papa emerito e già da oggi, giorno della sua morte, si apre un nuovo scenario ricco di simboli e di protocolli che fanno comprendere la differenza tra un Papa emerito e il Papa regnante.
La figura del Papa emerito non è normata. Il Codice di Diritto Canonico, al canone 332.2, si limita a stabilire che “nel caso che il Romano Pontefice rinunci al suo ufficio, si richiede per la validità che la rinuncia sia fatta liberamente e che venga debitamente manifestata, non si richiede invece che qualcuno la accetti” mentre non disciplina cosa succederà al Papa dimissionario.
Benedetto XVI ha creato certamente un precedente, ma molti canonisti e teologi hanno chiesto a Papa Francesco di creare una norma specifica che disciplini la figura del Papa dimissionario. Rimarrà Papa emerito o, come hanno rivendicato anche alcuni eminentissimi cardinali, deve ritornare a far parte del Collegio cardinalizio?
Ratzinger, eminente teologo, aveva deciso non solo di conservare il nome da Pontefice ma di assumere l’appellativo di Papa emerito. Non ha rinunciato al titolo di “Sua Santità” come al suo Stemma Pontificio, comunicando al Card. Andrea Cordero Lanza di Montezemolo la sua decisione di non voler assumere alcun nuovo stemma da Papa emerito. Ha invece rinunciato ad altri simboli visivi. Pur mantenendo la talare di colore bianco, si è spogliato della fascia e della mantellina, come pure delle scarpe di colore rosso e dell’anello del Pescatore che è stato sostituito da un altro anello: si tratta di una copia dell’anello conciliare donato da Paolo VI ai Padri conciliari nel dicembre 1965, in occasione della chiusura del Concilio Vaticano II. Ratzinger avrebbe potuto usare il suo vecchio anello cardinalizio ma non l’ha fatto. Segno che la figura di Papa emerito è distinta da ogni altra.
Allo stesso tempo, come non è normata la figura del Papa emerito, non esistono protocolli per i suoi funerali. In questi giorni vedremo cosa deciderà la Santa Sede. Possiamo già però notare alcune sostanziali differenze rispetto ai funerali di un Papa regnante e rispetto a quello di un semplice Vescovo.
L’annuncio della morte di un Papa regnante è comunicato dal cardinale vicario della diocesi di Roma, mentre quello della morte di Benedetto XVI è stato effettuato dal Direttore della Sala stampa della Santa Sede. Parrebbe una decisione logica in considerazione delle dimissioni di Benedetto XVI, ma allo stesso tempo la Santa Sede ha comunicato che le spoglie del Papa emerito saranno esposte nella Basilica di San Pietro a partire dal 2 gennaio 2023 per ricevere l’omaggio dei fedeli. Rito esequiale riservato ai Papi. Allo stesso tempo sarà Papa Francesco, e non il Cardinale Camerlengo, a presiedere i funerali il 5 gennaio prossimo. Non saranno quindi rispettati i 9 giorni previsti dalle norme vigenti per le esequie di un Papa regnante.
Si tratta solo di questioni formali e protocollari oppure rispecchiano qualcosa di più profondo?
In questo link il racconto romanzato dell’incontro post-mortem tra il Papa emerito e Papa Francesco nella città celeste di Lisianthus, tratto dal libro “Il Papa alla sbarra - processo a Papa Francesco” di Giangiacomo Nichols, edito da Lisianthus Editore.