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Attualità | 21 febbraio 2023, 13:29

Gli anarchici in protesta all'Ufficio immigrazione: "Basta attese infinite, vogliamo documenti per tutti" [VIDEO]

Presidio in corso Verona, dove le code di stranieri in attesa di un documento sono ogni giorno chilometriche: "Non è giusto stare in fila dall'alba, sotto il sole o con la pioggia"

Gli anarchici in protesta all'Ufficio immigrazione: "Basta attese infinite, vogliamo documenti per tutti" [VIDEO]

"Basta attese infinite, vogliamo documenti per tutti". E' la voce degli anarchici, che questa mattina hanno organizzato un sit-in di protesta e solidarietà in corso Verona, davanti all'Ufficio Immigrazione.

Un luogo che ogni giorno viene letteralmente preso d'assalto dalle tante persone straniere che, in attesa di un documento valido, sono costretti a stare in coda per esser ricevuti negli uffici della questura.

Una scena che si ripete ogni giorno, con file chilometriche sin dall'alba. "Siamo qui con voi e per voi. Stare qui davanti non è un gioco, nel frattempo scorrono le nostre vite: non è giusto stare in fila dall’alba , sotto il sole e con la pioggia" è il messaggio che gli anarchici hanno rivolto ai tanti stranieri in fila. Parole accolte da applausi di chi, di stare in coda, non ne avrebbe alcuna voglia. Un presidio che si è svolto sotto gli occhi attenti della polizia, che ha controllato a distanza gli anarchici.

"I documenti per le persone immigrate sono quasi un miraggio: le leggi sull'immigrazione sempre più stringenti e la burocrazia schiacciante sono lo specchio del razzismo istituzionale di questo paese, che per quanto abbia bisogno delle persone immigrate per far andare avanti i settori più importanti dell’economia, si rifiuta di riconoscere loro ciò che gli spetta", hanno urlato i manifestanti.

Tanti sono i casi di persone o irregolari, perché impossibilitate a chiedere un documento o in attesa di risposte dopo essersi regolarizzati temporaneamente tramite una sanatoria del 2020. Si stima che su 220 mila richieste in Italia, un quarto non siano state prese in carico dalle prefetture e più della metà dei richiedenti sia in attesa di ricevere il documento: "Basta poco per cadere nel baratro dell’irregolarità da cui è sempre più difficile uscire, mentre si rischia invece di finire in un CPR o in carcere, di subire una deportazione, o di non avere altro riparo se non un ghetto o la strada".

"Basta attese infinite e prese in giro: basta repressione contro chi protesta. No ai Cpr e alle deportazioni", hanno concluso i manifestanti.

Andrea Parisotto

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