La storia di Silvia Grua non smette di raccontarsi. In un libro, ma anche sotto i riflettori di un evento pubblico. Come è accaduto nei giorni scorsi, a Settimo Torinese, presso la Sala Levi della Biblioteca Archimede.
L'occasione è stata proprio la presentazione del suo libro, "I colori della salita. Ho sorriso alla vita pedalando fino al tetto del mondo", che racconta la sua vicenda, umana oltre che sportiva. Classe 1975, nella sua vita prima ha scelto il podismo, per poi tramutare la sua corsa in una sfida sui pedali. Ha dovuto però fare anche i conti con gli ostacoli del destino, trovandosi a combattere un avversario spietato come il cancro. "Mi sono trovato una busta in mano a 34 anni, con dentro una diagnosi che fa paura: da lì però ho cercato di prendere insegnamento da quel che avevo appreso durante le mie attività sportive: allenarsi duramente, sostenere la gara, raggiungere dei traguardi, migliorarsi ogni volta".
Ecco perché la diagnosi non l'ha convinta a scendere dal sellino: ha continuato e continua a combattere la sua battaglia e portando con sé anche un messaggio di testimonianza nella lotta alla malattia. "Ho voluto fermare nero su bianco la mia storia - dice Silvia - per trasmettere le emozioni che mi hanno accompagnato nella mia vita, parlando di tutte le strade in salita che la vita purtroppo ha scelto per me, ma anche quelle che io ho scelto di portare avanti, le tante testimonianze che ho voluto portare avanti".
"Questa malattia ha scelto molto per me, ma non ha mai portato via i miei sogni - prosegue - anche portandomi a scegliere dei piani B, percorsi alternativi, percorsi come questo del libro che voglio portare avanti e continuare". Senza abbandonare la bicicletta: "Mi ha fatto scoprire un mondo diverso, libero, dandomi la possibilità di raggiungere mete che non avrei mai immaginato. E continuo a fare un colpo di pedale dopo l'altro per far girare quelle ruote".
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