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Attualità | 27 febbraio 2023, 10:05

"Momenti di gloria" ultima fatica letteraria dell'ex assessore di Grugliasco Pierpaolo Binda

Un viaggio alla ricerca dell'incanto della settima arte per l'esperto cinematografico

libro pierpaolo binda

"Momenti di gloria" ultima fatica letteraria dell'ex assessore di Grugliasco Pierpaolo Binda

“Momenti di gloria – itinerari alla ricerca dell'incanto cinematografico” è il titolo del libro che Pierpaolo Binda, ex assessore alla cultura e all'urbanistica nella città di Grugliasco e collaboratore di diversi giornali e riviste milanesi in qualità di critico cinematografico, ha voluto dedicare alla settima arte. Edito da Unicopli, è organizzato in venti itinerari tematici, ricompresi in otto macrotemi ed esplora la storia del cinema per riportarne alla memoria alcuni momenti topici di rara intensità e capacità di trasmettere emozioni. 

Lo si potrebbe definire un'antologia di momenti memorabili, “momenti di gloria” appunto. 

In totale, vengono prese in considerazioni un'ottantina di sequenze di circa 120 film scelti lungo l'intera storia del cinema. Ma c'è di più: la novità editoriale di questo libro consiste nella possibilità che offre al lettore di visionare le scena analizzate inquadrando semplicemente il Qrcode stampato a inizio di ciascun capitolo, per proiettarsi immediatamente nel momento ricordato dall'autore. 

Ma come è nato questo approccio? «L'idea iniziale era quella di parlare della storia del cinema senza fare una trattazione organica – spiega Binda - Questo è un libro che vuole recuperare l'amore per il cinema, i momenti di grande passione ed emozione quando il cinema ci ha suggestionato, emozionato, ci ha fatto pensare e riflettere. Quindi ho scelto dei momenti che sono sequenze di tanti film e i capitoli venuti di conseguenza, laddove mi sono ricordato alcuni passaggi che avevano determinate caratteristiche interessanti e ho provato a raggrupparli: sono venuti fuori anche dei capitoli anomali. Ad esempio “scale”, “bambini”, “medici”, “italiani”, e sono nati proprio dalla selezione dei passaggi analizzati, che rappresentano il cuore del libro». 

Nel libro il cinema viene definito “arte parassitaria” e, in uno dei macrotemi, viene anche analizzato il rapporto con le altre arti. «L'aggettivo forse è un po' esageratamente denigratorio, ma l'ho scelto per farmi capire. “Parassitario” perché è l'unica arte che utilizza le altre manifestazioni artistiche per costituire se stesso. Quando è nato, ha pescato e, continua a farlo, dalla letteratura, ha utilizzato la figurazione, si è ispirato a quadri e a stili artistici pittorici. L'utilizzo della musica poi è fondamentale quale componente indispensabile del cinema e la musica è un'altra arte. Riesce a mettere insieme tute le diverse espressioni delle arti. Parassitario è un po' denigratorio, preciso, in quanto quello  che esce alla fine non è una semplice somma delle altre arti,ma decisamente qualcosa di autonomo e originale perché tutto viene fuso e condensato in qualcosa di nuovo diverso». 

La scelta di analizzare singole sequenze senza raccontare la storia e la trama dei singoli film nasce per l'autore dal fatto che il libro non vuole incaricarsi di raccontare film interi, ma ha le caratteristiche che ho detto prima e mi piace fare l'esempio di chi cammina in un bosco e, invece, di interessarsi al bosco nel suo insieme, va alla ricerca del singolo fiore o arbusto e si appassiona vedendo qualcosa di bello nel dettaglio. Ci può stare che si possa godere del particolare anziché dell'insieme anche perché sull'insieme “cinema” si trova una bibliografia molto vasta. È una scelta un po' diversa ma sicuramente un cenno al dove è collocata la sequenza, anche se breve c'è». 

Tra i macrotemi più curiosi c'è senz'altro quello intitolato “Scenografie pronte per l'uso”, che comprende la “natura”, “capitali” e “scale”. Qui l'autore ci porta a New York, Parigi, ma anche a L'Avana, a san Pietroburgo e a Pechino e con le scale ci fa rivivere il terrore del vuoto e dell'altezza del protagonista di “Vertigo – la donna che visse due volte” di Alfred Hitchcock, e il massacro di Odessa attraverso la scalinata de “La corazzata Potemkin” di Sergej Ejzenstejn: «Le scenografie naturali sono delle soluzioni delle soluzioni di registi e produttori per semplificare, sono già pronte ce le danno la natura, in alcuni casi, le città, in altri, e sono scenografie che funzionano perfettamente perché storie ambientate in posti che hanno una loro bellezza intrinseca e una loro spettacolarità semplificano tutta una parte di costruzione del film. Esempi ne sono stati fatti tanti. Ho introdotto le scale perché volevo parlare della scala di un palazzo dell'800 che sta a Los Angeles: è in ferro battuto con ringhiere meravigliose, molto luminosa e affascinante e, in “Blade Runner”, viene trasformata in qualcosa di estremamente opprimente. E volevo anche analizzare come nel film “La fiamma del peccato”, giallo tenebroso e horror dove i protagonisti esprimono predisposizione all'omicidio, Billy Wilder non rinunci a introdurre un elemento di umorismo, proprio utilizzando come elemento scenografico una scala». 

L'abilità di Binda nello scegliere accuratamente le sequenze, la semplicità e linearità dello stile con cui è scritto e, certamente, il quid in più rappresentato dalla possibilità di visionare immediatamente, mentre si sta leggendo, la sequenza analizzata grazie al Qrcode fanno di “Momenti di gloria” un libro in grado di avvicinare al cinema chi ancora non ne fosse appassionato e di consolidare e fornire una visione diversa e particolare di alcuni film ai cinefili più assidui e preparati.

comunicato stampa

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