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Economia e lavoro | 27 febbraio 2023, 16:40

Stellantis, accordo per altre 2000 uscite. Fiom non ci sta: "A a Torino potrebbero essere 900. Mirafiori ha pagato il prezzo più alto negli anni"

La scelta di abbandonare il posto di lavoro conta su alcuni incentivi e sulla totale volontarietà da parte dell'addetto. Inoltre nella fabbrica di Torino si farà spazio per operai con capacità lavorative ridotte

Catena di montaggio di Mirafiori

Mirafiori teme nuove uscite volontarie con l'accordo nazionale su 2000 unità

Altri duemila in uscita da Stellantis: è questo il frutto dell'accordo siglato oggi tra il Gruppo automobilistico e i sindacati firmatari del contratto nazionale (quindi Fim, Uilm, Ugl, Fiscmic e Aqcf). Uscite volontarie, si legge nell'accordo, quindi non ci saranno esuberi non condivisi dal lavoratore coinvolto. 

Un destino che, se realizzato al massimo delle sue possibilità, arriverebbe a coinvolgere circa il 4,4% su un’occupazione totale in Italia di circa 47mila persone e che sarà operativo fino al 31 dicembre 2023.

"Le misure si rivolgono in ogni caso solo a determinate mansioni, per lo più fra gli indiretti alla produzione. Gli incentivi si differenziano in base alla condizione. A coloro che agganciano la pensione entro quattro anni verrà riconosciuto un incentivo tale da garantire per i primi due anni (sommato alla naspi) il 90% della retribuzione e per gli ulteriori due anni il 70% della retribuzione più i contributi volontari - spiegano in una nota i sindacati firmatari - A coloro che non agganciano la pensione, invece, verrà riconosciuto un incentivo variabile a seconda della età: 24 mensilità (minimo 55.000 euro) più 30.000 euro per chi ha almeno 50 anni; 18 mensilità più 30.000 euro per chi ha fra 45 e 49 anni; 12 mensilità più 20.000 euro per chi ha fra i 40 e i 44 anni; 6 mensilità più 20.000 euro per chi ha fra 35 e 39 anni. Per il personale impiegatizio sarà possibile avvalersi anche di un servizio di active placement senza decurtazioni dell’incentivo (restano esclusi tuttavia dell’accordo incentivante gli eventuali passaggi di personale a CNHI, Iveco, Ferrari), migliorando la precedente intesa che invece prevedeva una decurtazione".

"La Direzione aziendale - aggiungono - ha recepito la nostra richiesta di utilizzare l’investimento sulla economia circolare a Mirafiori per allestire quante più postazioni è possibile per i lavoratori con ridotte capacità lavorative". Una decisione che tuttavia non trova concorde la rappresentanza dei metalmeccanici della Cgil, che da tempo segnalano - proprio per lo stabilimento di Torino - un carico di lavoro troppo elevato e un'età media che mal si concilia con quanto necessario in linea. 

"Stellantis continua sulla strada della riduzione del personale - dice Edi Lazzi, segretario di Fiom Torino e provincia -. Mirafiori è lo stabilimento in cui la fuoriuscita è stata la più corposa in Italia in questi ultimi due anni e di questi 2000, 900 potrebbero arrivare dai nostri Enti centrali. Non va bene. Viceversa Stellantis invece di utilizzare le risorse economiche per incentivare i lavoratori ad andarsene dovrebbe usarle per fare investimenti in nuove produzioni di auto e di assunzioni di giovani per rilanciare gli stabilimenti in Italia a partire da Torino e Mirafiori".

Massimiliano Sciullo

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