“Prima di agire pensa, prima di pretendere dona, prima di arrenderti provaci”. Questo aforisma di Madre Teresa di Calcutta accompagnerà il nuovo Defibrillatore automatico esterno (Dae), di San Secondo di Pinerolo, acquistato dal Circolo Ricreativo Airali e dedicato alla loro volontaria Patrizia Cocca.
L’associazione di promozione sociale viene creata circa trent’anni fa, sfruttando come sede l’edificio della vecchia scuola di borgata di via Airali Superiori 1, al tempo vuota e inutilizzata. “Nasciamo per organizzare eventi sociali e culturali – racconta la presidente Caterina Canavosio –, ma siamo anche attenti ai bisogni fondamentali del nostro territorio”. Così nasce l’idea di acquistare e installare all’esterno della propria sede un defibrillatore, dotato di piastre pediatriche e per adulti: “Ce n’è già uno a San Secondo, ma in centro. La nostra invece è una zona di periferia, quindi con questo strumento possiamo arrivare ad altre persone e coprire un territorio più ampio, aumentando anche la sensibilità e la consapevolezza del suo uso” spiega Canavosio. Per poter conoscere il suo funzionamento, il Circolo ha organizzato un corso in collaborazione con la Croce verde di Porte per mercoledì 15 marzo, al termine del quale verranno rilasciati il certificato e il tesserino di abilitazione validi su territorio nazionale. “Abbiamo dovuto chiudere le iscrizioni raggiunti i trenta partecipanti, nonostante ci fossero ancora molti altri interessati, perché gli spazi della scuola sono limitati – racconta la presidente –. Siamo contenti di questa risposta, perché non serve a nulla uno strumento che nessuno sa utilizzare, e fortunatamente in molti vogliono mettersi in gioco per aiutare il prossimo e salvare delle vite”.
La cerimonia di inaugurazione del Dae si terrà sabato 11 marzo alle 17,30, alla presenza dell’amministrazione comunale. Il defibrillatore sarà intitolato alla memoria di Patrizia Cocca, volontaria del Circolo scomparsa prematuramente il maggio scorso, e madre di uno degli attuali consiglieri del direttivo. “Patrizia era sempre disponibile per aiutare e sostenere le iniziative e i lavori del gruppo. Collegando l’oggetto a una persona reale vogliamo infondere a esso un’anima e, è proprio il caso di dirlo, un cuore. Troppe persone hanno perso dei cari perché non c’è stato nessuno che potesse o avesse il coraggio di agire: vogliamo che questa intitolazione sia un invito a provarci sempre, e non arrendersi mai” conclude Canavosio.