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Attualità | 20 marzo 2023, 13:17

Emergenza cinghiali, ma nel Torinese si spara poco: su 15mila solo un terzo degli abbattimenti

L'anno scorso in Città Metropolitana 900 segnalazioni di ungulati, di cui 500 agricoltori. Attivata una convenzione con due macelli, uno a Piscina, nel Pinerolese, l'altro a San Francesco al Campo nel Canavese

cinghiali - foto d'archivio

Emergenza cinghiali: su 15mila solo un terzo gli abbattimenti nel torinese

Colture devastate e bidoni dell'immondizia rovesciati: anche in provincia di Torino è allarme per l'eccessivo numero di cinghiali presenti. Su 30mila animali che scorrazzano nel territorio, il piano di contenimento regionale chiede di abbatterne ben la metà. Di questi 15mila però, ogni anno ne vengono uccisi appena tra i duemila e i tremila.

La motivazione? "Abbiamo appena - hanno spiegato questa mattina gli uffici della Città Metropolitana, auditi in commissione Ambiente - quattro addetti all'abbattimento, a cui si affianca personale volontario". Andando a guardare quindi i semplici numeri, in base a quanto richiesto da piazza Castello, servirebbero almeno altre quindici doppiette in più. 

900 segnalazioni all'anno di cinghiali 

E a dimostrare come il problema dei cinghiali sia molto sentito, ci sono anche altri numeri. "L'anno scorso - hanno spiegato - in Città Metropolitana abbiamo avuto 900 segnalazioni di animali, di cui 500 da agricoltori". Se il dato degli incidenti stradali che vede coinvolti questa tipologia di animale è basso - a Torino appena quattordici in cinque anni - dall'altro gli uffici di corso Inghilterra hanno evidenziato come sia necessaria una campagna informativa ai cittadini per il corretto smaltimento dei rifiuti.

Sempre più spesso i residenti di zone pre-collinari/collinari come Madonna del Pilone o Cavoretto denunciano, anche tramite video sui social, la presenza di branchi in zone abitate. Tra le motivazioni per cui gli animali si avvicinano ai centri urbani la presenza di immondizia non conferita correttamente e quindi facile esca/attrazione per gli ungulati. 

Servono altre celle frigo

La Città Metropolitana ha attivato una convenzione con due macelli - uno a Piscina nel Pinerolese e uno a San Francesco al Campo nel Canavese - dove vengono "trattati" i cinghiali uccisi. Circa 500 capi vengono destinati al Banco Alimentare per le famiglie più povere.

Alla luce però della necessità di incrementare gli abbattimenti servirebbe un altro macello in zona Valsusa. "Con la Regione - hanno precisato dalla Città Metropolitana - abbiamo un incontro settimanale per fare il punto sulla Peste Suina. Sul modello di quanto fatto nel parco della Mandria, vogliamo chiedere di rendere disponibili altre altre celle frigorifero per fare stazionare le carcasse".

Cinzia Gatti

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