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Economia e lavoro | 19 aprile 2023, 07:00

Cosa fare in caso di cattiva digestione

Capita spesso di accusare una sensazione di malessere diffuso e di rendersi conto che alla base vi è una cattiva digestione.

Cosa fare in caso di cattiva digestione

Capita spesso di accusare una sensazione di malessere diffuso e di rendersi conto che alla base vi è una cattiva digestione.

Si tratta di un evento relativamente comune, specialmente quando si partecipa a pasti troppo abbondanti o troppo veloci, o quando si conduce uno stile di vita poco sano. La cattiva digestione, che alcuni conoscono anche come dispepsia, è infatti causata da un insieme di condizioni, che possono essere più o meno frequenti, capaci di alterare l’equilibrio gastrointestinale.

Come riconoscere una cattiva digestione?

Come si insegna sin dalle elementari, “Prima digestio fit in ore”, ovvero “La prima digestione avviene in bocca” quando mastichiamo il nostro cibo. Il processo digestivo, infatti, interessa la cavità orale, lo stomaco e la prima parte dell’intestino, e consiste in tutta una serie di trasformazioni chimico – fisiche, grazie alle quali, il corpo rende gli alimenti e i loro principi meglio assimilabili.

Proprio per tali aspetti, molti sintomi di quella che viene comunemente definita cattiva digestione, o dispepsia, sono noti e si concentrano nella parte superiore dell’addome. Tra essi troviamo:

  • Bruciore di stomaco e reflusso acido.
  • Eruttazioni e alitosi.
  • Dolore, gonfiore addominale e meteorismo.
  • Nausea e vomito.
  • Sensazione di pesantezza.

Altri sintomi, invece, possono essere più generici e sono spesso meno accomunabili a una eventuale difficoltà digestiva, come tachicardia e mal di testa.

La tachicardia può essere correlata alla cattiva digestione, specialmente quando si palesa di notte: infatti, può conseguire a un pasto serale abbondante e pesante, o alla presenza di disturbo da reflusso gastroesofageo, che peggiora in posizione supina (a pancia in su).

Anche il mal di testa è un sintomo correlato alla nausea: può palesarsi, infatti, come conseguenza di un pasto abbondante o pesante, oppure quando, per diverse ragioni, i processi digestivi rallentano o non sono abbastanza efficienti. È bene ricordare che lo stesso mal di testa può essere anche causa del dolore allo stomaco e della nausea (e del vomito) che, infatti, è uno dei sintomi più comuni dell’emicrania.

Le cause della cattiva digestione

Osservando le statistiche, nella società odierna la dispepsia è molto comune a tutte le età, pur essendo più frequente tra le donne, tra chi ha il vizio del fumo e tra chi conduce terapie farmaceutiche per periodi di tempo reiterati.

Le cause principali di una dispepsia persistente possono essere diverse, anche se tra le principali si trovano:

  • la gastrite, l’esofagite e il reflusso gastroesofageo;
  • l'infezione da Helicobacter pylori;
  • l'ulcera gastrica o duodenale;
  • la stitichezza;
  • i calcoli alla cistifellea o un’ostruzione delle vie biliari;
  • eventuali le alterazioni della funzionalità del fegato o del pancreas;
  • la sindrome del colon irritabile e, in generale, le alterazioni della motilità gastrointestinale o la riduzione dell'irrorazione sanguigna dell'intestino;
  • la celiachia e le intolleranze alimentari e le allergie alimentari;
  • le infezioni gastroenteriche correlate a diarrea.

In alcuni casi, inoltre, è bene tener conto del momento della vita in cui ci si trova, specialmente quando si è donne, se si ha una importante difficoltà a digerire. In gravidanza, per esempio, diverse donne lamentano tale disturbo, così come in menopausa: si tratta di fasi in cui il corpo deve affrontare una serie di cambiamenti, specialmente a livello ormonale, che possono influenzare anche il benessere del sistema digerente.

Rimedi contro la cattiva digestione

Partiamo dai prodotti utili contro la cattiva digestione, che possono essere davvero di diverse tipologie e spesso raggruppati in linee di prodotti formulati ad hoc per il benessere gastrointestinale, come nel caso del rimedio Biochetasi per la difesa dello stomaco.

Spesso tornano utili i farmaci antiacidi, formulati con principi in grado di contrastare l’eventuale l'acidità gastrica che è alla base del dolore e della cattiva digestione, come ad esempio il bicarbonato di sodio e il carbonato di calcio. Sono reperibili in diverse formulazioni, dallo sciroppo alle compresse, sono generalmente utilizzati per il trattamento del bruciore di stomaco e della cattiva digestione di lieve entità.

Gli alginati, dal canto loro, vengono spesso consigliati sia per la cura della cattiva digestione, quanto per il bruciore di stomaco. Sovente, gli alginati vengono associati agli antiacidi, come bicarbonato di sodio, bicarbonato di potassio o carbonato di calcio. L’alginato di sodio, per esempio, crea uno strato protettivo, una sorta di barriera che impedisce il riversamento dei succhi gastrici nell’esofago. Gli antiacidi, dal canto loro, riducono l’acidità gastrica e prevengono le recidive.

Rimedi naturali

Se alla base della cattiva digestione non c’è un disturbo organico, i rimedi naturali possono essere un aiuto valido ed efficace.

Diversi elementi sono utili: liquirizia, camomilla, genziana, carciofo, zenzero, menta (e altre) hanno la capacità di tonificare le funzionalità degli organi coinvolti nelle prime e fondamentali fasi del processo digestivo: corroborano la secrezione gastrica e salivare, sostengono le funzioni esplicate dal fegato e dal pancreas, oltre ad apportare tonicità alle pareti dello stomaco.

È chiaro che, specialmente se ci si vuole curare con la natura, è indispensabile seguire uno stile di vita sano, con una dieta leggera e regolare priva di eccessi, senza dimenticare che anche il modo in cui si è soliti assumere i propri pasti dovrebbe essere corretto.

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