Nuovo look per la Real Chiesa di San Lorenzo che grazie all’intervento della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali, della Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT ha potuto restaurare l’Altare Maggiore, il Ciborio, insieme al coro, alle volte e agli elementi parietali del presbiterio.
335 mila euro il costo dei lavori
335 mila euro il costo totale dei lavori sul capolavoro di arte barocca realizzato da Guarino Guarini tra il 1668 e il 1680.
Nel suo intervento, Mons. Roberto Repole, Arcivescovo di Torino, sottolinea come la Real Chiesa di San Lorenzo “accoglie i turisti e i fedeli, cercando di intrecciare i cercatori del bello e i cercatori di dio, senza far sì che vi sia fastidio reciproco. Il restauro, conclude, rappresenta un progetto sia culturale sia religioso”.
“Una grande soddisfazione degli ottimi risultati e di come il restauro abbia permesso di far risplendere nuovamente la chiesa e di offrirla alla contemplazione dei fedeli e dei numerosi visitatori” aggiunge Don Giovanni Ferretti, Real Canonico della Chiesa di San Lorenzo.
Ripensata l'illuminazione e gli spazi
Il restauro, durato circa un anno, ha consentito di restituire l’estetica del manufatto grazie a un lavoro di pulitura, integrazioni e rifiniture nel rispetto della struttura.
Per valorizzare l’Altare, il presbiterio, il coro e le cappelle laterali, in particolare è stata ripensata l’illuminazione degli spazi in modo che fosse da un lato maggiormente efficace dall’altro più sostenibile, cercando in questo modo di risparmiare energia.
Valeria Moratti, con il ruolo di supervisore della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio, spiega la grande difficoltà nel restaurare l’Altare del tabernacolo, contenente gemme, vetri, diversi tipi di marmo e decorazioni in bronzo dorato. Ma, nonostante questo l’esito è da considerarsi molto positivo.
La Chiesa costruita come voto a San Lorenzo è un’opera tra le più innovative della capitale sabauda, le sue geometrie sono state pensate per creare precisi effetti ottici.
Il segreto degli oblò
Uno di questi giochi ottici si nasconde negli oblò delle cappelle. Progettati per rimanere al buio, due volte l’anno, in occasione dell’Equinozio di Primavera e d’Autunno, rivelano il loro segreto verso mezzogiorno, quando la luce solare entra dalla cupola in alto e colpisce l’oblò della prima cappella accanto all’altare nel quale appare ingegnosamente un affresco segreto.
Si tratta di Dio Padre Benedicente. Lo stesso che appare attraverso il medesimo gioco di luci in un altro affresco, nell’oblò della cappella opposta.