/ Attualità

Attualità | 22 maggio 2023, 15:39

Il Salone del Libro di Torino omaggia lo storico patron Rolando Picchioni: “Un uomo proiettato nel futuro”

L'ex presidente della Fondazione per il Libro, morto lo scorso marzo, è stato il grande protagonista di un evento speciale. L'ex direttore Ferrero: “Contro di lui un'inchiesta fondata sul nulla”

Rolando Picchioni

Il Salone del Libro ha ricordato il suo ex presidente, Rolando Picchioni

Un uomo proiettato nel futuro”: con queste eloquenti parole, l'ex direttore editoriale del Salone Internazionale del Libro di Torino Ernesto Ferrero ha ricordato lo storico patron Rolando Picchioni, morto lo scorso marzo. Durante l'ultimo giorno di kermesse, all'ex presidente della Fondazione per il Libro (nel periodo 2005-2016, ndr), la Musica e la Cultura è stato dedicato un appuntamento speciale organizzato per celebrarne le azioni e l'eredità.

Un uomo proiettato nel futuro

Una delle testimonianze più è stata proprio quella di Ferrero: “Come Giulio Einaudi - ha ricordato – era un uomo proiettato nel futuro, democristiano, ma di vedute anticipatrici, in qualche modo eretico. Grazie alle tante esperienze accumulate, anche a livello amministrativo, è stato in grado di andare oltre, approfondendo il rapporto con il territorio e trasformando il Salone in un grande evento internazionale: sua, a proposito, è stata l'idea dei Paesi ospiti d'onore, così come quella di aprire ai professionali o di federare tutte le città del libro”.


[Il Salone ha reso omaggio a Rolando Picchioni]

Le inchieste giudiziarie

Il discorso, inevitabilmente, è scivolato sull'inchiesta giudiziaria per peculato che ha coinvolto Picchioni negli ultimi anni, legate proprio alla gestione del Salone del Libro e culminate con l'assoluzione nel 2022: “A fronte della straordinario lavoro fatto – ha proseguito Ferrero – ha rimediato un'inchiesta fondata sul nulla e accompagnata da un linciaggio mediatico feroce. I problemi sono sorti perché, su un bilancio di 5 milioni di euro e con solamente il 5% degli incassi destinato al Salone, i contributi istituzionali arrivavano sempre con ritardi medi di 3 anni; con 300mila euro di interessi passivi da tirare fuori ogni anno, nemmeno Marchionne avrebbe potuto gestire la situazione”.

Un “piemontese democristiano”

Curiosa è stata anche la definizione di Picchioni data dal critico letterario Marino Sinibaldi: “Rolando – ha commentato – era un uomo d'altri tempi: un piemontese democristiano dall'anima cortese e gentile, ma anche una persona determinata e per certi versi bizzarra con la passione per l'eccentricità. Tutti questi aspetti dalla sua personalità si possono ritrovare nelle sue grandi intuizioni, come l'organizzazione di Portici di Carta da un'idea del libraio Rocco Pinto, del Salone Off o di tante altre iniziative sparse per la città e non solo ”.

In conclusione, Sinibaldi ha sottolineato l'importanza dell'eredità di quel periodo, con una battuta alle vicende di questi giorni: “Non c'è dubbio – ha concluso – che il Salone abbia vissuto delle difficoltà, ma se vive e prospera sia per le presenze che per la qualità dei dibattiti è perché tutte le cose che ha accumulato nel corso del tempo non si sono disperse. A questo va aggiunta la capacità di costruire una catena di esperienze e di relazioni in grado di creare la più grande e plurale manifestazione culturale attualmente presente in Italia, anche se è sottoposta a una minaccia che non va trascurata”.

Marco Berton

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium