“Avere studenti immigrati nelle classi migliora la scuola” ne è convinto Danilo Chiabrando dirigente dell’Istituto comprensivo di Luserna San Giovanni che anche quest’anno sui banchi ha avuto numerosi bambini stranieri. Rappresentano circa il 22% degli iscritti all’anno scolastico che si sta concludendo – 2022/2023 –: sono 127 su 567. La percentuale è analoga a quella dello scorso anno scolastico – 2021/2022 – quando erano stati 134 su 594. I Paesi di provenienza più frequenti sono da anni la Cina, la Romania, il Marocco e l’Albania ma non mancano le situazioni speciali come l’arrivo delle famiglie ucraine dopo l’invasione russa del 2022 e quello delle famiglie afghane dopo il ritorno dei talebani nel 2021.
Dall’Afghanistan al Pinerolese
“In questo anno scolastico abbiamo avuto occasione di inserire tutti i figli della famiglia Hamed proveniente dall’Afghanistan – racconta Chiabrando –. Il figlio più piccolo è alla scuola dell’infanzia di Lusernetta, due invece frequentano la primaria del plesso di Luserna, ma sono stati inseriti in una classe precedente su richiesta della famiglia, per una questione relativa all’alfabetizzazione ma anche perché avevano la necessità di frequentare lo stesso plesso”. Il fratello maggiore invece si è iscritto all’istituto superiore Buniva di Pinerolo. Anche lì Chiabrando è dirigente: “Al Buniva abbiamo diversi alunni Nai, cioè neo arrivati in Italia, ma si tratta di numeri più piccoli rispetto alla scuola primaria e secondaria di primo grado. Nell’anno scolastico 2022-2023 se ne sono iscritti 9 su 127 studenti”.
L’istruzione superiore
Anche alle superiori i ragazzi stranieri possono essere inseriti in una classe precedente alla loro età se sono privi di conoscenze dell’italiano di livello L2, in accordo con la famiglia e previa deliberazione del collegio docenti. “Questo serve per consentire il progressivo apprendimento della lingua italiana L2 e il recupero delle discipline curricolari” spiega Chiabrando. Gli studenti neo arrivati in Italia devono seguire dei corsi di italiano a cura del Cpia (Centri provinciali per l’istruzione degli adulti), che si svolgono all’Istituto Alberti-Porro di Pinerolo per quattro ore alla settimana. Il Buniva ha ritenuto necessario però introdurre un ulteriore corso di italiano L2 per la prima alfabetizzazione: “Si svolge per due ore alla settimana, in orario curricolare, a cura di una docente interna”. La scuola fornisce poi un’attività di tutoraggio e mentoring per gli studenti di recente immigrazione: “Vengono affiancati da un docente della classe e da uno studente tutor, al fine di potenziare il metodo di studio e l’apprendimento dell’italiano funzionale allo studio delle discipline”.
Interazioni tra istituti
Le risorse dell’Istituto superiore hanno permesso di risolvere alcune criticità all’Istituto comprensivo di Luserna San Giovanni dove è forte la presenza di famiglie provenienti dalla Cina e a volte non basta ricorrere ai mediatori: “Un nostro professore di inglese è preparato anche con il cinese e mi ha affiancato gratuitamente durante i colloqui con una famiglia cinese a Luserna San Giovanni e a cui mancava una conoscenza di base dell’italiano”.
Integrazione e crescita
Ciò che hanno avuto occasione di imparare in questo anno scolastico i neo iscritti stranieri e i rispettivi genitori, secondo il dirigente, è l’integrazione: “Se diventano amici e cominciano a frequentarsi, gli alunni non notano più le differenze. Inoltre, soprattutto alla primaria e alla secondaria di primo grado, le famiglie entrano in contatto integrandosi”. Che cosa imparano invece gli studenti non stranieri? “Si preparano a vivere nella società odierna e diventano pronti a cogliere opportunità di studio e di lavoro che li porteranno ad avere contatti con il resto del modo – risponde Chiabrando –. Con la presenza di studenti immigrati cresce la scuola, e cresce la società”.